Guantanamo: la storia del famigerato campo di prigionia statunitense per terroristi
La base navale di Guantánamo Bay, situata nel sudest di Cuba, è il simbolo di alcuni dei provvedimenti più estremi adottati dagli Stati Uniti dopo l'11 settembre 2001.
Questa struttura statunitense situata su suolo straniero, bersaglio di innumerevoli accuse di v i o l a z i o n e dei diritti umani, ci ricorda che viviamo ancora in un mondo segnato dalla guerra al terrorismo.
L'11 settembre 2001 il mondo è cambiato per sempre, lasciandosi alle spalle in un attimo gli ottimistici e spensierati anni '90. Era iniziato un nuovo capitolo, quello della guerra al terrorismo.
Uno degli elementi più ignominiosi della guerra al terrorismo è il centro di detenzione di Guantánamo Bay, una base navale statunitense situata in territorio cubano che, nonostante i molti tentativi di chiusura, rimane aperta ancora oggi.
La base navale di Guantánamo Bay fu creata nel 1903 in base a una delle disposizioni previste dall'emendamento Platt, che aveva lo scopo di stabilire le condizioni per il ritiro delle truppe statunitensi rimaste a Cuba al termine della guerra ispano-americana.
L'emendamento Platt fu abrogato nel 1934 da Franklin Delano Roosevelt, ma la Marina statunitense si trova ancora a Guantánamo Bay, nonostante le continue proteste del governo cubano.
Il limbo legale della baia di Guantánamo (gestita dagli Stati Uniti pur facendo ufficialmente parte del territorio cubano) è ciò che ha permesso all'allora Segretario alla difesa Donald Rumsfeld di usarla come centro di detenzione. Si potrebbe obiettare che era al di fuori della giurisdizione legale degli Stati Uniti.
"Finché ci sarà bisogno di impedire ai terroristi di colpire ancora, una struttura così continuerà a essere necessaria", dichiarò Rumsfeld alla stampa, secondo quanto riferito da NPR.
Il Segretario alla Difesa spiegò che la struttura avrebbe ospitato solo casi estremamente pericolosi. I detenuti sarebbero stati interrogati e, se necessario, perseguiti per crimini di guerra.
Amnesty International ha soprannominato la prigione "il Gulag dei nostri tempi", in quanto veniva utilizzata per rinchiudere e torturare i prigionieri che in quel luogo non erano più tutelati dai diritti e dalle convenzioni stabilite dalla Costituzione degli Stati Uniti.
Il New York Times ha riferito che dal 2002 sono state detenute a Guantánamo Bay almeno 780 persone. A gennaio 2022 ne rimanevano solo 39, di cui dieci sono in attesa di giudizio per crimini di guerra e due sono state condannate.
Inoltre, 27 persone sono detenute in base al diritto della guerra, vale a dire che sono combattenti nemici detenuti in assenza di accuse.
Come sottolinea The New Republic in un articolo del 2014, il campo di prigionia di Guantánamo sfrutta una lacuna delle Convenzioni di Ginevra che permette la detenzione di combattenti nemici sul campo di battaglia a condizione che non sia punitiva. Questo non è il caso di Guantánamo.
La struttura è diventata un'icona dei terribili abusi commessi durante il governo di George W. Bush, che trovavano la propria giustificazione nella guerra al terrorismo.
Nel 2010 il colonnello Lawrence Wilkerson, ex capo di gabinetto del segretario di Stato Colin Powell (nella foto), rivelò che Bush e Rumsfeld erano consapevoli che la maggior parte dei detenuti inviati a Guantánamo fosse innocente.
"Dei 742 detenuti iniziali che erano arrivati a Guantánamo, la maggior parte non aveva mai visto un soldato americano durante il processo di detenzione iniziale e di prigionia", ha dichiarato Wilkerson, in base a quanto riportato da The Atlantic.
Nel corso degli anni, organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite, la Croce Rossa e Amnesty International hanno denunciato in numerose occasioni le torture e gli abusi commessi all'interno del centro di detenzione.
Barack Obama aveva promesso di chiudere Guantánamo Bay e di rilasciare o trasferire le persone detenute, ma si rivelò difficile. Il Congresso e il Senato bloccarono la maggior parte delle iniziative. Alla fine della presidenza di Obama, rimanevano 41 detenuti nella struttura.
Durante l'amministrazione Obama, alla struttura venne aggiunta un'aula di tribunale con un giudice militare, in cui i processi venivano registrati e trasmessi in streaming con un ritardo di 40 secondi. C'era più trasparenza, ma molti ritenevano che Obama non avesse mantenuto la sua promessa.
L'attenzione della stampa verso il centro di detenzione è scemata durante gli anni di Obama e non è cambiato praticamente nulla a Guantánamo Bay durante l'amministrazione Trump. Il mondo sembra aver dimenticato la guerra al terrorismo.
Una delle promesse di Joe Biden è stata quella di chiudere definitivamente Guantánamo prima della fine del suo mandato. Tuttavia, secondo quanto ha riferito il New York Times nel dicembre 2021, all'interno della struttura era in costruzione una nuova aula di tribunale. Una non aperta al pubblico.