Diventiamo davvero adulti a 18 anni? Perché, secondo un ricercatore, non sempre è così
Cosa significa essere adulti? Sulla carta, diventiamo adulti all'età di 18 anni nella maggior parte dei Paesi - 21 in alcuni. Ma in realtà il passaggio all'età adulta è molto più complesso.
Jeffrey Arnett, professore del Dipartimento di Psicologia della Clark University del Massachusetts, conduce studi su questo tema da oltre 30 anni. Ritiene che i periodi di istruzione più lunghi e l'età più avanzata del matrimonio e della genitorialità abbiano portato a una nuova fase della vita tra i 18 e i 29 anni, che egli chiama "età adulta emergente".
Secondo il ricercatore, citato dal New York Times, questa fascia di età potrebbe vivere lo stesso boom del concetto di adolescenza nel secolo scorso. Questa fase della vita è caratterizzata da una crescente assunzione di responsabilità, dalla ricerca di una maggiore indipendenza e dallo sviluppo della propria identità.
Da un punto di vista psicologico, raggiungiamo l'età adulta tra i 18 e i 29 anni. La concezione di ciò che significa essere adulti varia da una cultura all'altra.
Negli Stati Uniti, le persone intervistate da Jeffrey Arnett durante i suoi vari progetti di ricerca ritengono che l'età adulta sia associata a tre criteri: la capacità di badare a se stessi, la capacità di prendere le proprie decisioni e l'indipendenza finanziaria.
In uno studio pubblicato nel 2014 in collaborazione con Juan Zhong, anch'egli professore alla Clark University, Jeffrey Arnett spiega che il concetto di età adulta è molto diverso nella cultura cinese.
I ricercatori hanno interrogato le donne lavoratrici cinesi di età inferiore ai 30 anni sulla loro concezione dell'età adulta. Secondo la maggior parte di loro, l'età adulta è associata a tre pilastri: sapersi prendere cura dei propri genitori, essere in grado di perseguire una carriera professionale a lungo termine e sapersi prendere cura dei propri figli.
Secondo uno studio empirico, intitolato "Becoming adult in Italy" e condotto su un campione di giovani tra i 25 e i 39 anni, anche in Italia il passaggio all'età adulta avviene più tardi di quanto avvenisse in passato, ma non solo: è anche meno netto e non più legato imprescindibilmente all'avere figli o al laurearsi, ad esempio.
Nel 2013, uno studio intitolato "Regards croisés des adolescents, des adultes et des séniors (Uno studio trasversale su adolescenti, adulti e anziani)", condotto in Francia da Ipsos Santé e dalla Fondazione Pfizer, ha rivelato che per la maggioranza dei giovani francesi diventare adulti è sinonimo di responsabilità, indipendenza finanziaria e autonomia.
Secondo questo studio, le giovani generazioni ritengono che l'età adulta sia legata all'uscita dalla casa familiare (70%), all'inizio del lavoro (64%) e al diventare genitori (61%). Dal canto loro, gli anziani intervistati nell'ambito di questo studio ritengono che il matrimonio / PACS (69%), l'inizio del lavoro (69%) e il servizio militare (69%) siano i principali marcatori del passaggio all'età adulta.
Dato che il passaggio all'età adulta è correlato all'uscita dal bozzolo familiare, abbiamo analizzato i dati dell'Istituto statistico europeo, Eurostat, sull'età in cui gli europei lasciano la casa dei genitori. Secondo i dati relativi al 2022, gli europei hanno lasciato la casa familiare in media all'età di 26,4 anni.
Tuttavia, l'età media in cui si esce di casa varia notevolmente da Paese a Paese. Mentre l'età media in cui gli svedesi vanno per la loro strada è di 21,4 anni, i croati aspettano fino a 33,4 anni prima di andarsene da casa. L'età media è di 23,4 anni in Francia, 26,3 in Belgio, 30 in Italia e 30,3 in Spagna.
I dati Eurostat per il 2022 mostrano anche che le donne nell'Unione Europea lasciano la casa prima degli uomini. In media, le donne lasciano la casa all'età di 25,4 anni e gli uomini a 27,3 anni.
Eurostat sottolinea che questa importante fase di transizione dall'infanzia all'età adulta è legata al contesto socio-economico di ciascun individuo. Dipende dagli studi, dalla vita matrimoniale, dal livello di indipendenza finanziaria, dai prezzi delle abitazioni e dalle particolarità culturali.
Un team di neurologi dell'Università di Cambridge ha stimato nel 2019 che il nostro cervello matura intorno ai 30 anni. Infatti, durante i vent'anni, la corteccia prefrontale - che è legata al processo decisionale, alla comprensione degli altri e al rapporto con il rischio - continua a svilupparsi.
Peter Jones, uno degli autori dello studio, ha dichiarato alla BBC: "È sempre più assurdo voler definire il punto in cui si passa dall'infanzia all'età adulta. È una transizione molto più graduale che abbraccia tre decenni".
Osserviamo ora la nostra domanda da un'angolazione più filosofica: quella di Susan Neiman, autrice del saggio Why Grow Up? (2021). Per questa filosofa americana di fama mondiale: "Diventare adulti è un processo senza fine che consiste nel mantenere un precario equilibrio, per poter vedere la realtà per quello che è, senza mai smettere di cercare di trasformarla in quello che dovrebbe essere". Una cosa su cui riflettere.