Alcuni ricercatori hanno scoperto l'oggetto spaziale che sfida le leggi della fisica
Gli astronomi di tutto il mondo stanno cercando di spiegare l'esistenza di un misterioso fenomeno celeste che secondo la scienza non dovrebbe nemmeno esistere.
In una galassia non troppo lontana dalla nostra, vive una stella di neutroni pulsar che è dieci milioni di volte più luminosa del nostro sole e che sfida le leggi della fisica, secondo Business Insider.
Il motivo per cui questa strana stella abbia sconcertato gli astronomi ha a che fare con il suo straordinario livello di luminosità che sfida una piccola regola di astrofisica nota come limite di Eddington.
Secondo Garret Cotter di Oxford, il limite di Eddington è stato introdotto per la prima volta come un modo per spiegare le stelle massicce e impone che gli oggetti celesti abbiano una luminosità massima.
La teoria ipotizza che gli oggetti nello spazio possano diventare così luminosi solo prima che la pressione di radiazione prodotta dalla luminosità di quell'oggetto inizi a sopraffare la sua attrazione gravitazionale.
Una volta che un oggetto raggiunge il suo punto di non ritorno della luminosità, il materiale attorno ad esso inizierà ad essere allontanato piuttosto che attirato verso l'interno. Ma c'è un grosso problema con questa teoria.
Gli astronomi sanno da decenni che ci sono oggetti nello spazio che non rispettano il limite di Eddington e la NASA ha etichettato questi oggetti come sorgenti ultraluminose di raggi X.
"Dagli anni '70, gli astronomi hanno rilevato queste sorgenti luminose", ha scritto Jessica Orwig di Business Insider nel 2014 quando una sorgente ultraluminosa di raggi X particolarmente brillante è stata trovata a 12 milioni di anni luce dalla Terra nella vicina galassia Messier 82.
"In effetti, questa pulsar è 10 volte più luminosa di qualsiasi altra pulsar mai osservata nell'universo e brilla con l'intensità di 10 milioni di soli", ha aggiunto Orwig per spiegare la vera portata della scoperta a un pubblico che potrebbe aver perso il suo significato.
Alla stella di neutroni pulsar ultraluminosa è stato successivamente dato il nome M82 X-2 e le sue origini sono rimaste un mistero per noi fino all'inizio di aprile, quando un gruppo di ricercatori ha pubblicato uno studio rivoluzionario che conferma che la stella ha la luminosità prevista dagli astronomi.
Utilizzando il Nuclear Spectroscopic Telescope Array (NuSTAR -telescopio spaziale della NASA per l'osservazione dei raggi X), i ricercatori sono stati in grado di raccogliere quella che una dichiarazione della NASA ha definito "una misurazione unica nel suo genere" che ha mostrato che M82 X-2 ha infranto il limite di Eddington e, con esso, la nostra comprensione della fisica.
M82 X-2 sta apparentemente "rubando" 9 trilioni di tonnellate di materia all'anno da una stella vicina, secondo i ricercatori.
"Questa è la bellezza dell'astronomia. Osservando il cielo, espandiamo la nostra capacità di indagare su come funziona l'universo", ha detto l'autore dello studio Matteo Bachetti, fisico e ricercatore italiano, nella dichiarazione della NASA.
Bachetti è un astrofisico dell'Osservatorio Astronomico di Cagliari e, insieme ai suoi colleghi, ha presentato prove che potrebbero spiegare perché M82 X-2 può bruciare così intensamente senza essere soggetto alle regole del limite di Eddington.
Secondo gli autori dello studio, le loro scoperte supportano la teoria secondo cui i forti campi magnetici prodotti dalle stelle di neutroni potrebbero rendere più difficile per gli atomi sfuggire all'attrazione gravitazionale di M82 X-2, che a sua volta teoricamente aumenta la luminosità massima della stella.
Sfortunatamente, non ci sono esperimenti che possono essere eseguiti per confermare che i campi magnetici stiano permettendo ad alcune sorgenti ultraluminose di raggi X di superare il limite di Eddington secondo Bachetti, che ha detto in una dichiarazione della NASA: "Dobbiamo aspettare che l'universo ci mostri i suoi segreti".