Bancarotta russa: un pronostico sulla data in cui potrebbe verificarsi e i paesi stranieri che potrebbero evitarla

È passato più di un anno dall'inizio della guerra in Ucraina e le speculazioni sulla sua fine si sono moltiplicate fin dal primo giorno. Si è parlato anche di un possibile collasso dell'economia russa, che però non si è verificato. Ma c'è chi ha fissato una data per tale fallimento, che potrebbe essere un colpo definitivo per Putin.

Le sanzioni e l'isolamento della Russia sono state due armi utilizzate dall'Occidente. E c'è chi crede che questa guerra economica avrà presto dei risultati.

L'oligarca russo Oleg Deripaska (nella foto) ha affermato che la Russia finirà i fondi entro il 2024, a causa dei costi "enormi" della guerra.

Nelle dichiarazioni riportate da Bloomberg, l'oligarca azzarda che se Vladimir Putin vuole mantenere le opzioni nella guerra contro l'Ucraina, dovrà ricorrere agli investimenti stranieri.

Oleg Deripaska ha fatto queste inaspettate osservazioni al Forum economico di Krasnojarsk, tenutosi all'inizio di marzo in Siberia. È insolito che un oligarca russo, che di solito presta una stretta obbedienza a Putin, faccia un pronostico così disfattista.

"L'anno prossimo non ci saranno più soldi. Avranno bisogno di investitori stranieri. I fondi si stanno esaurendo e hanno già iniziato a scrollarci di dosso", ha detto.

Secondo Oleg Deripaska, "le massicce spese militari esercitano una pressione enorme sulle finanze pubbliche", il che rende le previsioni di crescita della Russia per il 2024 "più fosche".

Tuttavia, nonostante queste dichiarazioni, la guerra in corso, le sanzioni e le restrizioni, è probabile che l'economia russa cresca entro il 2024, come confermato dal Fondo Monetario Internazionale.

Ad ogni modo, nonostante il relativo ottimismo delle previsioni del Fondo Monetario Internazionale, l'economista russo Alexander Isakov conferma queste cupe prospettive economiche per la Russia.

"Il denaro risparmiato nel Fondo di previdenza nazionale sarà esaurito entro la fine del 2024. Pertanto, dovremo iniziare a risparmiare e ridurre le spese", ha dichiarato Alexander Isakov al Forum Economico di Krasnoyarsk.

La domanda è: quali Paesi rischierebbero di investire in Russia per finanziare una guerra in corso?

Lo stesso Oleg Deripaska lo ha detto chiaramente durante il suo discorso: il percorso europeo è assolutamente fuori questione.

"Pensavamo di essere un Paese europeo. Ora, per i prossimi 25 anni, penseremo di più al nostro passato asiatico", ha detto.

Il messaggio è stato chiaro e ora dovremo aspettare e vedere quali alleati asiatici oseranno fare una mossa così rischiosa come quella proposta da Oleg Deripaska. Anche se la verità è che ci sono Paesi in Africa e America Latina o grandi potenze come l'India che continuano ad avere accordi commerciali con la Russia a prescindere dalla guerra. La conferma del fatto che il mondo è più vasto e va al di lá dell'Europa e degli Stati Uniti.

Ma, in breve, con l'attuale livello di spesa e senza l'impulso di nuovi accordi commerciali, le casse della Russia rischiano di svuotarsi bruscamente.

O forse, solo forse, tutto questo è una strategia misurata lanciata non solo per attrarre capitali stranieri, ma anche per rafforzare le alleanze di fronte a un conflitto militare che non sembra avere una fine in vista. Sarà il tempo a dire se avrà ragione o meno. E il denaro.

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