Cambiamento climatico e grano: individuato un nuovo gene che potrebbe prevenire le carestie
Da decenni, scienziati e tecnologi dell'alimentazione fanno a gara per creare una varietà di grano in grado di mantenere o aumentare la resa delle colture, in vista dell'incipiente situazione di insicurezza alimentare globale causata dal cambiamento climatico.
Secondo il Centro Internazionale di Ricerca e Sviluppo (IDRC), il grano è il cereale più coltivato a livello globale: occupa il 17% della superficie totale coltivata nel mondo.
La coltura più diffusa al mondo è un alimento talmente importante da nutrire circa il 35% della popolazione mondiale. Sempre secondo l'IDRC, il grano fornisce all'umanità più calorie e proteine di qualsiasi altro alimento.
Ma nonostante tutti i suoi benefici, l'umile coltura del grano potrebbe essere oggetto del più grande disastro incombente che l'umanità abbia mai affrontato.
«Per via del riscaldamento globale indotto dall'essere umano», scrive Robin McKie, redattore scientifico del The Guardian, «il nostro pianeta si trova di fronte a un futuro caratterizzato da ondate di calore, siccità e incendi sempre più gravi che potrebbero devastare i raccolti, innescando carestie diffuse».
Il grano è una delle tante piante che non si adatteranno facilmente al nostro mondo in surriscaldamento. Gli scienziati prevedono che le rese del frumento potrebbero subire un calo significativo nei prossimi anni.
Da uno studio pubblicato sulla rivista Nature nel 2022, emerge che le rese storiche del grano sono diminuite tra il 3,6% e il 7,1% per ogni grado di temperatura in più a seconda della varietà e del periodo dell'anno, un segnale che non lascia presagire nulla di buono per il nostro futuro.
L'aumento delle temperature non è l'unico problema con cui dovranno fare i conti le colture di grano. Infatti è molto probabile che vengano colpite da gravi ondate di siccità nei prossimi decenni.
Secondo uno studio condotto da ricercatori di Harvard e pubblicato sulla rivista peer-reviewed Science Advances, il riscaldamento globale potrebbe causare gravi siccità nel 60% delle aree di coltivazione del grano in tutto il mondo.
Rhea Grover, responsabile dello studio, scrive: «Anche se l'obiettivo previsto dall'Accordo di Parigi di stabilizzare le temperature a 2 gradi Celsius al di sopra dei livelli preindustriali venisse raggiunto, la grave scarsità d'acqua raddoppierebbe comunque nei prossimi 20-50 anni».
Ma la crisi futura temuta da molti scienziati dell'alimentazione potrebbe non verificarsi dopo la recente scoperta di un nuovo tipo di grano resistente al calore e in grado di sopportare le peggiori conseguenze dei cambiamenti climatici.
Un gruppo di ricercatori guidati dal professor Graham Moore del John Innes Centre di Norwich, in Inghilterra, lavora da decenni alla creazione di una varietà di grano resistente sia alle elevate temperature che alla siccità. Adesso potrebbe aver trovato una risposta a questa crisi.
Moore e il suo team sono riusciti a identificare un gene chiave (chiamato Zip4.5B) in uno dei loro campioni di grano che potrebbe consentire alle future colture di mantenere la loro resa di fronte al cambiamento climatico.
I ricercatori del John Innes Center hanno definito la loro scoperta il "Santo Graal" dei genetisti del grano e hanno creato una versione mutata della coltura che sarà presto testata.
«Ora li testeremo in diverse varietà di grano che abbiamo creato», ha dichiarato Moore al The Guardian in un'intervista. «Queste verranno poi coltivate in Spagna, in un terreno vicino alla città di Cordova, per vedere come si comportano».
«L'obiettivo sarà quello di individuare le varietà che meglio riusciranno a sopravvivere alle temperature più elevate che i nostri agricoltori dovranno affrontare nei prossimi decenni», ha proseguito Moore.
Moore ha aggiunto che «il grano ha svolto un ruolo straordinario nella storia dell'essere umano. Speriamo che questo lavoro aiuti a mantenere la sua importanza come alimento nel futuro».