C'è preoccupazione per le esplosive dichiarazioni via e-mail di Trump
Dopo la sua condanna senza precedenti come primo ex Presidente accusato di un reato, Trump ha colto il momento per intensificare la sua retorica incendiaria, in particolare nei suoi discorsi ai sostenitori.
Secondo quanto riportato da Salon e The New Republic, le email di raccolta fondi di Trump sono diventate sempre più violente e promuovono alcune false accuse contro funzionari pubblici.
Un esempio è un'e-mail dell'inizio di giugno, in cui l'ex Presidente sostiene che Biden "ha fatto irruzione a casa sua" per "farlo fuori con la forza".
In un recente scambio di e-mail, Trump ha espresso preoccupazioni che le accuse a suo carico potrebbero comportare una condanna all'ergastolo, nonostante ciò sia al di fuori delle possibilità legali attuali. Si è altresì lamentato di una presunta iniziativa del presidente Biden volta a ottenere una condanna a morte nei suoi confronti.
Accusa frequentemente Biden di mirare a distruggere l'America. Afferma che la persona destinataria dell'email sarebbe l'obiettivo finale se non fosse per la protezione offerta da Trump.
Al di fuori delle e-mail, l'ex Presidente ha invocato un "giorno della resa dei conti" o addirittura un "bagno di sangue" dopo le elezioni di novembre, secondo le dichiarazioni raccolte da Reuters.
Le dichiarazioni rilasciate hanno la finalità di incentivare i sostenitori a donare o votare. Tuttavia, è emerso che alcuni destinatari hanno manifestato comportamenti crescentemente violenti nei confronti degli ufficiali coinvolti nei processi penali che riguardano Trump.
Un'indagine della Reuters ha scoperto che i seguaci di Trump hanno fatto più di un centinaio di minacce violente al giudice e ai procuratori del suo processo di New York per denaro sporco.
Secondo l'agenzia di stampa, centinaia di individui hanno proferito minacce vaghe, spesso in risposta alle accuse di Donald Trump relative a una "caccia alle streghe".
Gli esperti hanno riferito a Reuters che, indipendentemente dalle intenzioni di coloro che pubblicano questi messaggi, le loro dichiarazioni hanno l'effetto di una minaccia convenzionale: generano paura e intimidazione.
La continua ripetizione di espressioni minacciose può contribuire a normalizzare l'idea di condotte violente, incrementando il rischio che tali azioni vengano effettivamente realizzate.
Un ex direttore dell'analisi di intelligence della Polizia di New York ha dichiarato all'agenzia di stampa che gli appelli alla violenza contro i giudici erano paragonabili a quelli per impedire a Biden di assumere l'incarico, che hanno portato all'aggressione del 6 gennaio.
Rex Huppke, editorialista di politica per USA Today, ha evidenziato come uno dei principali problemi legati ai post violenti e alle minacce dei sostenitori di Trump risieda nel fatto che essi vengano applauditi.
Huppke afferma che la maggior parte della retorica è attribuibile a Trump e viene pertanto accettata. Egli ha paragonato questo fenomeno alle reazioni dei funzionari democratici di fronte all'estremismo di sinistra e a situazioni analoghe.
L'analista ha usato un esempio recente: La reazione di Biden alla condanna di suo figlio, Hunter Biden, per un reato legato alle armi.
Mentre l'ex presidente Trump ha criticato il sistema giudiziario americano, etichettando il suo caso come truccato e denunciandolo come una caccia alle streghe, il presidente Biden ha espresso rispetto per il risultato del processo.
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