Cecilia Sala: gli ultimi istanti vissuti prima dell'arresto in Iran

Arrestata il 19 dicembre
Il comunicato ufficiale della Farnesina
Il velo sulle accuse
La visita consolare dell'ambasciatrice Paola Amadei
Cecilia sta bene
A Teheran per lavoro
'Una conversazione sul patriarcato a Teheran'
Gli ultimi messaggi alla redazione
Di nuovo reperibile dopo 24 ore
Non ha potuto aggiungere altro
'Ci teneva a tornare lì'
In possesso di un regolare visto
Per liberarla è fondamentale un'azione politica di alto livello
Chi è Cecilia Sala
La sua testimonianza dalle zone di guerra
La collaborazione con importanti testate
Ha pubblicato due libri
Arrestata il 19 dicembre

Originaria di Roma, classe 1995, Cecilia Sala, giornalista per Il Foglio e Chora Media, lo scorso 19 dicembre, è stata arrestata a Teheran, in Iran. La notizia è stata resa pubblica dal Ministero degli Affari Esteri soltanto dopo Natale.

Il comunicato ufficiale della Farnesina

Secondo il comunicato della Farnesina riportato da Rai News, "su disposizione del ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, l'ambasciata e il consolato d'Italia a Teheran stanno seguendo il caso con la massima attenzione sin dal suo inizio".

Il velo sulle accuse

Come riporta il Corriere della Sera, non sono noti i capi di accusa contro la giornalista. Il quotidiano parla di "comportamenti illegali" che avrebbero motivato le autorità iraniane al suo arresto.

La visita consolare dell'ambasciatrice Paola Amadei

Sempre la Farnesina, venerdì 27 dicembre, ha comunicato che l'ambasciatrice d'Italia Paola Amadei è riuscita a effettuare una visita per constatare le condizioni della giornalista.

Cecilia sta bene

A Rai News 24, Il vicepremier Tajani ha detto che Cecilia sta bene e che dall'Italia stanno facendo il possibile per farla rientrare quanto prima. Al momento non è stata formalizzata alcuna accusa.

A Teheran per lavoro

Cecilia Sala si trovava in Iran da una settimana per raccogliere informazioni per il suo podcast 'Stories' su Chora Media. Il 16 dicembre, pochi giorni prima dell'arresto, aveva pubblicato l'ultimo episodio, 'Una conversazione sul patriarcato a Teheran'.

'Una conversazione sul patriarcato a Teheran'

Secondo l'agenzia Ansa, il nuovo episodio del podcast poneva al centro figure di spicco come la comica iraniana Zeinab Musavi, arrestata dal regime per gli sketch di uno dei suoi personaggi, e l'itervista a Hossein Kanaani, uno dei fondatori delle Guardie rivoluzionarie che hanno contribuito a dare vita alle milizie filo-iraniane che operano in Medio Oriente.

Gli ultimi messaggi alla redazione

Cecilia Sala sarebbe dovuta rientrare a Roma venerdì 20 dicembre, ma dopo uno scambio di messaggi di lavoro con la redazione di Chora Media, avvenuto il 19 dicembre, il suo telefono ha smesso di essere reperibile.

Di nuovo reperibile dopo 24 ore

Il Post fa sapere che dopo 24 ore, il telefono di Sala è stato riacceso e che alla giornalista è stato concesso di fare due telefonate: la prima alla famiglia e la seconda al suo compagno, il giornalista del Post, Daniele Raineri, il quale ha allertato l'Unita di Crisi del Ministero degli Esteri.

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Non ha potuto aggiungere altro

Dal carcere di Evin, nella capitale iraniana, Cecilia, oltre a comunicare che era stata arrestata, non ha potuto dire altro, secondo quanto riportato da Today.

'Ci teneva a tornare lì'

Mario Calabresi (in foto), direttore e co-fondatore di Chora Media ha detto secondo Today: "Le ragazze iraniane e il loro coraggio sono la sua passione: ci teneva a tornare lì, a parlare con tante amiche di cui ha raccontato le storie nel libro 'L'incendio', che ha scritto per Mondadori. Voleva dare voce a queste ragazze che non mettono più il velo, sognano una vita diversa, cercano la loro libertà".

 

In possesso di un regolare visto

Secondo Calabresi, Sala, al momento dell'arresto, era in possesso di un regolare visto per otto giorni. In un primo momento la famiglia e i colleghi di lavoro hanno mantenuto un accordo di silenzio con Palazzo Chigi e la Farnesina nella speranza di una liberazione più veloce della giornalista. Il 27 dicembre, la Farnesina ha ufficializzato l'arresto, perché "la notizia non si poteva più tenere".

Per liberarla è fondamentale un'azione politica di alto livello

Sui suoi canali social, il Ministro della Difesa Crosetto ha scritto secondo Rai News: "Le trattative con l'Iran non si risolvono, purtroppo, con il coinvolgimento dell'opinione pubblica occidentale e con la forza dello sdegno popolare, ma solo con un'azione politica e diplomatica di alto livello. L'Italia lavora incessantemente per liberarla, seguendo ogni strada".

Chi è Cecilia Sala

Studentessa dal 2014 al 2018 presso l'Università Bocconi a Milano, Sala a pochi passi dalla laurea, ha deciso di lasciare gli studi per poter seguire la sua passione: il giornalismo.

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La sua testimonianza dalle zone di guerra

Nonostante la giovane età, alle sue spalle ha già collezionato molte esperienze da zone di conflitto o aree di crisi. Inoltre, ha collaborato con testate come Vice Italia, nel 2015 e Servizio Pubblico di Michele Santoro nel 2016.

La collaborazione con importanti testate

L'esperienza con Santoro l'ha portata a tessere nuove collaborazioni con altre importanti testate tra cui Wired, Vanity Fair, Will Media e L'Espresso, specializzandosi in tematiche come emergenza climatica e Medio Oriente.

Ha pubblicato due libri

La giornalista, al momento, ha pubblicato due libri: 'Il caso Marta Russo', (2021) e 'L'incendio. Reportage su una generazione tra Iran, Ucraina e Afghanistan' (2023), entrambi editi da Mondadori.

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