Cruciale contrattempo per Mosca: l'India dice no al gas naturale russo

Il 'no' dell'India
Un progetto di enormi dimensioni
Sanzioni e invasione dell'Ucraina
Le previsioni iniziali sull'esportazione di Gnl
Rinvio delle operazioni
Si complicano i piani della Russia
La decisione dell'India
Le parole del ministro
Difficoltà nel trovare acquirenti
Le navi ombra della Russia
Difficoltà a vendere il Gnl proveniente dall'Arctic LNG 2
L'India ha ribadito la sua posizione
La Russia ha ridotto considerevolmente i costi
Un duro colpo per Mosca
Sanzioni più severe dagli USA
Una risposta tempestiva
Collaborazione con alleati e partner
Il 'no' dell'India

La Russia si è imbattuta in un significativo contrattempo nei suoi piani di espansione delle esportazioni di gas naturale liquefatto (GNL), dopo la scelta dell'India di rinunciare all'acquisto di Gnl dal progetto Arctic LNG 2 di Mosca, soggetto a sanzioni imposte dall'Occidente.

Un progetto di enormi dimensioni

Arctic LNG 2 è un progetto di espansione di Novatek, colosso russo operante nel settore della raffinazione petrolifera. Secondo quanto riferito dalla stessa azienda, Novatek si posiziona come la settima società al mondo per capitalizzazione di mercato e come il secondo maggior produttore di gas naturale in Russia.

Sanzioni e invasione dell'Ucraina

Novatek è sottoposta a pesanti sanzioni dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia di Putin. Queste restrizioni hanno avuto un impatto significativo sul progetto Arctic LNG 2 della compagnia, influenzandolo in modo rilevante.

Le previsioni iniziali sull'esportazione di Gnl

Il terminale Arctic LNG 2 era originariamente destinato a diventare il più grande impianto di gas naturale liquefatto della Russia, con una produzione annuale di circa 19,8 milioni di tonnellate di Gnl da tre unità di produzione, o treni, secondo quanto riportato da Reuters. Tuttavia, l'operazione è stata ridimensionata.

Rinvio delle operazioni

Nell'agosto del 2024, Novatek ha annunciato di voler posticipare l'inizio delle operazioni della terza linea del suo progetto Arctic LNG 2 dal 2026 al 2028, secondo quanto riportato da Reuters, che cita due fonti senza nome.

Si complicano i piani della Russia

Il ridimensionamento della terza linea di operazioni dell'Arctic LNG 2 ha complicato i piani della Russia di aumentare fino a circa un quinto la propria quota nel mercato globale del gas naturale liquefatto entro il periodo 2030-2035.

La decisione dell'India

Ma il colpo più duro alle ambizioni russe in questo settore è stato l'annuncio da parte del ministro indiano del petrolio e del gas naturale che il Paese non acquisterà il gas naturale russo soggetto a sanzioni internazionali. La decisione dell'India rappresenta un serio intoppo sia per Mosca che per Novatek

Le parole del ministro

"Se il Gnl proveniente dalla Russia proviene da un impianto soggetto a sanzioni, non lo compreremo", ha spiegato il ministro Hardeep Puri durante un'intervista alla conferenza Gastech di Houston, secondo quanto riportato da Bloomberg News.

Difficoltà nel trovare acquirenti

Bloomberg segnala che le sanzioni statunitensi hanno giocato un ruolo cruciale nell'ostacolare le vendite di gas naturale liquefatto proveniente dall'Arctic LNG 2 di Novatek e che la società "sta incontrando difficoltà nel trovare acquirenti".

Le navi ombra della Russia

L'impianto Arctic LNG 2 ha esportato solo 5 carichi di gas naturale liquefatto nel mese di agosto a bordo di navi ombra, secondo quanto riportato da Bloomberg. Le navi ombra sono imbarcazioni non assicurate la cui proprietà è poco chiara e che sono utilizzate per aiutare la Russia a eludere le sanzioni, ha riferito Politico.

Difficoltà a vendere il Gnl proveniente dall'Arctic LNG 2

Secondo un articolo di Bloomberg del 19 settembre, nessuna delle 5 navi partite dalla Russia ha consegnato il carburante trasportato ad alcuna nazione.

L'India ha ribadito la sua posizione

Il 27 settembre, il segretario indiano al petrolio e al gas naturale, Pankaj Jain, ha ribadito la posizione del Paese sull'acquisto di gas naturale liquefatto russo sottoposto a sanzioni, affermando che l'India "non sta acquistando alcun bene soggetto a sanzioni", secondo quanto riportato da Newsweek.

La Russia ha ridotto considerevolmente i costi

Tom O'Donnell, analista del settore energetico con sede a Berlino, ha dichiarato a Newsweek che la Russia ha dovuto ridurre considerevolmente i costi, perché non può procurarsi né le attrezzature per produrre il Gnl né le navi per trasportarlo.

Un duro colpo per Mosca

"Il Gnl proveniente dal nuovo progetto Arctic LNG 2 era molto importante per Putin, che intendeva spedirlo in India e in Cina", osserva O'Donnell. "Con la rinuncia dell'India, questo sarà un duro colpo", conclude l'esperto.

Ogni giorno abbiamo in serbo per te qualcosa di nuovo ed emozionante, clicca su Seguire + per scoprirlo

Sanzioni più severe dagli USA

Il 4 settembre, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha intensificato le sanzioni contro l'Arctic LNG 2, includendo anche due entità associate al progetto e due navi impiegate, secondo le autorità di Washington, nell'esportazione di gas naturale liquefatto dall'impianto.

Una risposta tempestiva

"Il governo degli Stati Uniti continuerà a rispondere tempestivamente ai tentativi di rendere operativo il progetto Arctic LNG 2 sottoposto a sanzioni o di espandere in altri modi le capacità energetiche della Russia", si legge in una dichiarazione del Dipartimento di Stato.

Collaborazione con alleati e partner

"Lavorando a fianco dei nostri partner del G7 e di altri alleati, continueremo a contrastare con fermezza lo sfruttamento delle risorse energetiche da parte della Russia per fini politici", ha proseguito la dichiarazione.

VEDI ANCHE: La Russia potrebbe perdere un importante alleato internazionale

Ancora