Gli scienziati registrano il primo caso di 'nascita vergine' in un coccodrillo
Un gruppo di ricercatori sostiene di aver documentato il primo caso di "parto vergine" in un coccodrillo, una scoperta sensazionale che conferma che anche questo ordine di animali è in gradi di riprodursi senza fecondazione. In cosa consiste esattamente questo fenomeno e quanto è comune che gli animali si riproducano utilizzando un solo set di materiale genetico?
Nel 2018, una femmina di coccodrillo americano depose una covata di uova all'interno del recinto dello zoo "Parque Reptilandia" della Costa Rica. Non è un evento raro nella maggior parte degli zoo, ma al Parque Reptilandia lo è stato, perché l'esemplare in questione viveva da solo.
Come racconta la Reuters, il coccodrillo, che al tempo aveva 18 anni, depose 14 uova. La cosa più sconcertante è che dopo tre mesi di incubazione si è scoperto che una delle uova deposte dalla femmina conteneva il feto pienamente formato di un piccolo di coccodrillo nato morto.
Come spiega Yahoo News, le femmine di coccodrillo a volte costruiscono nidi e depongono uova in assenza di partner maschi, ma questo è il primo caso in cui avviene la fecondazione di un uovo.
Nessuna delle uova deposte dal coccodrillo avrebbe dovuto contenere un piccolo completamente formato, poiché la madre vive dall'età di due anni nel Parque Reptilandia e non è mai stata in contatto con altri coccodrilli, secondo quanto riportato da BBC News.
Dovuto alla particolarità della situazione, lo zoo contattò il dottor Warren Booth, biologo evoluzionista esperto di "nascite vergini" che studia il fenomeno della partenogenesi da oltre 11 anni. Lo studioso esaminò il feto e fece la straordinaria scoperta...
Il biologo osservò che il DNA del feto di coccodrillo era composto al 99,99% dal materiale genetico della madre. Ciò confermava che si era trattato di un "parto vergine" e del primo caso registrato di partenogenesi in un coccodrillo.
Come riporta la BBC News, in realtà il dottor Booth non rimase particolarmente sorpreso dalla scoperta, dato che si tratta di un fenomeno molto comune e diffuso: "Lo si osserva negli squali, negli uccelli, nei serpenti e nelle lucertole".
"C'è stato un grande aumento di segnalazioni di partenogenesi quando le persone hanno iniziato a tenere serpenti come animali da compagnia", osserva Booth. "Ma normalmente chi tiene rettili in casa non ha un coccodrillo".
Una delle teorie sul perché alcuni animali siano in grado di procreare attraverso la partenogenesi è che hanno acquisito questa abilità per far fronte alla diminuzione del numero di esemplari o al rischio di estinzione della loro specie, secondo quanto riportato da BBC News.
Secondo il dottor Booth, citato dalla BBC News, potrebbe essere ciò che è accaduto ai dinosauri in seguito alla diminuzione del numero di esemplari della specie causata dai mutamenti ambientali. L'esperto ipotizza che la partenogenesi sia un importante meccanismo evolutivo.
"Il fatto che il meccanismo della partenogenesi sia lo stesso in così tante specie diverse indica che si tratta di un comportamento molto antico che è stato ereditato nel corso dei secoli... Ciò avvalora la tesi che anche i dinosauri potessero riprodursi in questo modo", ha affermato Booth.
Brandon Sideleau, biologo specialista di coccodrilli, ha parlato con Yahoo News della "nascita vergine" al Parque Reptilandia, definendolo un caso "impressionante", ma non troppo sorprendente, dal momento che i coccodrilli fanno parte di un gruppo animale vicino agli uccelli.
"Quello che la gente non sa è che i coccodrilli sono in realtà arcosauri... Perciò sono strettamente imparentati con gli uccelli, più di qualsiasi altro animale vivente", ha detto il dottor Sideleau, che ha aggiunto che se gli uccelli possono riprodursi senza un maschio, non è una sorpresa che anche i coccodrilli possano farlo.
Warren Booth ha pubblicato i risultati del caso del Parque Reptilandia sulla rivista Biological Letters e, insieme a un gruppo di coautori, ha concluso che la scoperta offre spunti di riflessione sulle capacità riproduttive degli animali viventi ed estinti.
"Con [la partenogenesi facoltativa in vertebrati] ora documentata nei due rami principali degli arcosauri attuali, questa scoperta offre prospettive interessanti sulle possibili capacità riproduttive degli arcosauri estinti parenti dei coccodrilli e degli uccelli, in particolare dei membri di Pterosauria e Dinosauria", scrivono gli autori dello studio.