Il Giappone rinuncia al pacifismo e annuncia un'importante corsa al riarmo

Nuovi piani per un rafforzamento della difesa
Le crescenti minacce alla sicurezza spingono all'acquisto di armi offensive
Il Giappone può ora colpire la Cina continentale
Parte di un piano più ampio
Rimodellazione della strategia militare giapponese
Una mossa per entrare a far parte della NATO?
Migliorare la sicurezza e scoraggiare il nemico
Pacifisti dalla fine della seconda guerra mondiale
La situazione rendeva necessario un cambiamento
La guerra non è un problema del XX secolo
L'invasione russa dell'Ucraina ha influito
Ora è più probabile un'invasione di Taiwan
Gli Stati Uniti accolgono con favore il cambiamento
Consolidamento delle alleanze
Un allontanamento significativo dalla precedente strategia militare
Kishida mantiene le sue promesse
Nuovi piani per un rafforzamento della difesa

Il governo giapponese ha annunciato di essere pronto a procedere con l'acquisizione di centinaia di missili da crociera Tomahawk di fabbricazione statunitense, nell'ambito di una più ampia strategia di rafforzamento della difesa volta a scoraggiare una possibile aggressione cinese in Asia orientale.

Le crescenti minacce alla sicurezza spingono all'acquisto di armi offensive

In un contesto di crescenti minacce alla sicurezza della regione, il Giappone si è mosso rapidamente per dotarsi di una capacità di attacco strategico a lungo raggio che costituisce un allontanamento significativo e senza precedenti dalla tradizione del Paese, nata nel secondo dopoguerra, di evitare le armi offensive.

Il Giappone può ora colpire la Cina continentale

I missili Tomahawk estenderebbero la capacità di attacco del Giappone dall'attuale portata di 125 miglia a una portata di 1000 miglia nautiche, permettendo al Paese di colpire obiettivi della Cina continentale.

Parte di un piano più ampio

L'acquisizione di questa nuova tecnologia bellica andrebbe a rafforzare il convenzionale arsenale di deterrenza del Giappone in un momento in cui la Cina sta intraprendendo un imponente programma di modernizzazione militare e la Corea del Nord si sta avvicinando al dispiegamento di una testata nucleare con piena capacità.

Rimodellazione della strategia militare giapponese

La decisione del Giappone di andare avanti con l'acquisto di centinaia di missili Tomahawk fa parte di un obiettivo più ampio: quello di rimodellare la strategia militare del Paese per allinearla a quella degli alleati occidentali.

Una mossa per entrare a far parte della NATO?

Il governo giapponese, sotto la guida di Fumio Kishida, ha espresso la volontà di allineare le spese militari e i programmi di armamento del Paese ai requisiti di adesione all'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico, scatenando voci sulla possibilità che il Giappone intenda entrare a far parte dell'alleanza NATO.

Migliorare la sicurezza e scoraggiare il nemico

«L'idea di base è quella di rafforzare la capacità di deterrenza e di ridurre ulteriormente la possibilità di attacchi missilistici», ha detto Kishida dopo aver illustrato un obiettivo di bilancio specifico che incrementerebbe la spesa per la difesa al 2% del prodotto interno lordo del Giappone.

Pacifisti dalla fine della seconda guerra mondiale

Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, un'interpretazione dell'articolo 9 della Costituzione giapponese proibisce al Paese di detenere armi "offensive". Ma alla luce dei recenti avvenimenti nel contesto mondiale, il Giappone ha iniziato a rinunciare al suo atteggiamento pacifista.

La situazione rendeva necessario un cambiamento

«Il Giappone aveva intenzione di limitare le spese per la difesa e cercare di non acquisire capacità di secondo attacco», ha dichiarato Ichiro Fujisaki, ex ambasciatore giapponese negli Stati Uniti, «ma la situazione in cui ci troviamo non ci permette di farlo».

La guerra non è un problema del XX secolo

«Molte persone pensavano che [la guerra] fosse un problema del XX secolo, ma ora si sta verificando di nuovo», ha aggiunto Fujisaki.

L'invasione russa dell'Ucraina ha influito

L'invasione russa dell'Ucraina ha certamente giocato un ruolo importante nell'inversione di strategia del Giappone. Un sondaggio governativo svolto di recente ha mostrato che il sostegno dell'opinione pubblica nei confronti di una certa capacità di contrattacco è passato dal 37% nel luglio 2021 a oltre il 60% nel giugno 2022.

Ora è più probabile un'invasione di Taiwan

Le giornaliste del Washington Post Michelle Ye Hee Lee ed Ellen Nakashima scrivono: «Per i giapponesi, la guerra in Ucraina ha fatto apparire molto più possibile un'invasione cinese di Taiwan, accrescendo la preoccupazione dell'opinione pubblica sulla prontezza militare del Giappone in caso di conflitto regionale».

Gli Stati Uniti accolgono con favore il cambiamento

Da parte sua, l'amministrazione Biden ha accolto con favore la decisione di acquistare dai 400 ai 500 missili Tomahawk e i nuovi piani di difesa strategica del Giappone, da sempre alleato chiave per proteggere il Pacifico occidentale dalle potenze espansionistiche.

Consolidamento delle alleanze

«Il governo degli USA considera il consolidamento dell'alleanza con il Giappone parte di una più ampia strategia di cooperazione regionale per rafforzare la sicurezza», scrivono Lee e Nakashima.

Un allontanamento significativo dalla precedente strategia militare

Sebbene dal 2014 il Giappone si sia gradualmente allontanato dalle politiche militari non offensive, l'acquisizione dei missili Tomahawk è il primo indizio evidente della ferma volontà del Paese di portare avanti l'obiettivo dichiarato dal governo Kishida di sviluppare le capacità offensive giapponesi.

Kishida mantiene le sue promesse

Il primo ministro Kishida ha promesso il rafforzamento militare nella regione al presidente Joe Biden durante la sua visita in Giappone a maggio 2022 e sembra intenzionato a mantenere tale promessa.

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