Il nucleare come alleato nella lotta al cambiamento climatico?
Il pianeta ha le ore contate ed è urgente che l'umanità agisca per contrastarne la distruzione. All'inizio di luglio 2022 il Parlamento europeo ha dichiarato "verde" l'energia nucleare. Ma quanto è vero che l'energia atomica è ecologica?
L'energia nucleare è stata al centro della COP 26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici svoltasi a Glasgow nel novembre 2021.
Alcuni esperti hanno proposto un'alternativa polemica nella lotta contro i gas serra: l'energia nucleare. Cosa implica questa soluzione? Quali sono i rischi?
Molti paesi sono impegnati a raggiungere l'obiettivo della riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030, l'anno in cui secondo l'ONU i danni globali dei cambiamenti climatici diventeranno irreversibili. Alcuni stati stanno prendendo in considerazione l'energia nucleare come un'alternativa per ridurre le emissioni di gas serra.
Quando si parla di energia nucleare, vengono in mente immagini di incidenti come quelli di Chernobyl o Fukushima, specialmente negli ultimi anni in cui la HBO ha realizzato una miniserie molto acclamata basata sul disastro della centrale russa.
Image: HBO
I sostenitori del nucleare ritengono che sia una fonte di energia più efficiente rispetto a quella solare o eolica. Inoltre sono convinti che possa svolgere un ruolo fondamentale nella riduzione della dipendenza dal carbone e dai combustibili fossili, che generano quantità molto più elevate di gas serra.
Nella foto, un orso gigante a sostegno dell'energia nucleare durante la COP26 a Glasgow.
I sostenitori dell'energia nucleare affermano anche che disastri come quello di Chernobyl sono stati ampiamente esagerati. Attualmente è possibile visitare la zona circostante la centrale nucleare abbandonata e la vicina città fantasma di Pripyat praticamente senza alcun rischio.
Nel corso della COP26, gli Stati Uniti hanno annunciato un piano di investimento pari a 25 milioni di dollari per costruire reattori nucleari in paesi in via di sviluppo come Brasile, Kenya e Indonesia. Nell'immagine, l'Inviato speciale degli Stati Uniti per il clima John Kerry, durante la COP26 a Glasgow, in Scozia.
Il Regno Unito si unisce agli Stati Uniti nel sostegno al nucleare. Nel corso della conferenza ha annunciato un piano per investire l'equivalente di oltre 330 milioni di dollari in reattori nucleari modulari e in questo modo raggiungere più rapidamente un sistema energetico a zero emissioni nette.
L'Unione Europea è divisa sulla questione del nucleare. La Francia, la Repubblica Ceca e altri stati membri hanno firmato una dichiarazione in cui si afferma che "se l'Europa vuole vincere la lotta per il clima, ha bisogno dell'energia nucleare. È una risorsa essenziale e affidabile per garantire un futuro a bassa emissione di carbonio".
Dal canto suo, la Germania è la capofila del no al nucleare all'interno dell'UE, avendo adottato una politica di chiusura progressiva delle proprie centrali. La foto è di una centrale nucleare in Bassa Sassonia, che è stata chiusa a fine 2021.
L'agenzia Bloomberg riferisce che la Cina si è proposta la costruzione di 150 nuovi reattori nucleari nei prossimi 15 anni nel quadro del suo piano per raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas serra. Attualmente il Paese possiede solo 35 reattori.
Durante la COP26, la società americana NuScale ha presentato un nuovo tipo di reattore che si preannuncia più sicuro ed economico di quelli presenti attualmente nelle centrali nucleari. Nell'immagine, Lenka Kollar, una dirigente della società, durante una conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici qualche anno fa.
Un altro progetto presentato alla COP26 è stato quello che prevede di convertire le vecchie centrali a carbone in centrali nucleari modulari. Ciò faciliterebbe la transizione dal fossile a un'energia molto più pulita, a detta dei fautori del progetto.
I detrattori del nucleare segnalano che questa fonte di energia produce scorie che possono rimanere radioattive per migliaia di anni. Per di più, l'esposizione a queste sostanze aumenta la possibilità di sviluppare tumori.
Sostengono inoltre che, indipendentemente dalle misure di sicurezza intraprese, c'è sempre il rischio che si ripetano incidenti come quello della centrale nucleare giapponese di Fukushima nel 2011.
La rivista TIME ha invitato Sergey Paltsev, vicedirettore del programma congiunto del MIT per la scienza e la politica del cambiamento globale, a condividere la sua opinione sull'energia nucleare. L'esperto ritiene che, sebbene non sia ancora dimostrato che sia una forma di energia pulita, sicura e vantaggiosa, "dovrebbe essere presa seriamente in considerazione" nella lotta al cambiamento climatico.
Il dibattito sulla considerazione del nucleare come energia green è ancora acceso. Purtroppo, però, non rimane molto tempo per combattere le conseguenze del cambiamento climatico.