Immagini incredibili di una Venezia in secca: è colpa della siccità?
Siamo abituati ad associare Venezia in inverno a immagini di altro tipo, con i problemi legati all'acqua alta da cui la città lagunare è afflitta da sempre. Ma sono altre le foto che stanno facendo il giro del mondo a febbraio 2023. E sono foto a cui non siamo abituati, come questa.
La carenza di acqua nella città dei Dogi è così evidente che i suoi famosi canali sono semivuoti, quasi ridotti a stradine fangose, con le fondamenta dei più antichi palazzi in vista anche nei luoghi più emblematici, come il Canal Grande.
I canali in secca rispondono a un fenomeno particolare, chiaramente contrario a quello dell'acqua alta, ovvero la bassa marea, che nel 69% dei casi è solita interessare la città veneta proprio nei mesi di gennaio e febbraio.
Contrariamente a quanto possiamo pensare, infatti, il fenomeno di questa che viene definita "bassa marea eccezionale" non è poi così insolito per Venezia.
Parliamo di "bassa marea eccezionale", nonostante quella del 2023 non sia da record, perché è così che vengono denominate le maree che raggiungono e superano i valori di -50 centimetri sotto lo zero mareografico.
Nella foto: la bassa marea eccezionale del 2022
Dal 1872 ad oggi Venezia ha registrato 160 eventi di bassa marea eccezionale, con livelli uguali o inferiori ai -50 centimetri. L’ultimo, il 7 febbraio 1989, con un minimo di -92 cm.
I dati del 2023, seppur preoccupanti ed 'eccezionali', non rappresentano un record per il capoluogo veneto. L'indice più basso registrato in momenti di bassa marea, stando alle risultanze dell'Ufficio maree del Comune di Venezia, risale al 1934, quando si arrivò a -121 sotto lo zero mareografico.
L’eccezionalità del fenomeno, spiegano dal centro previsioni maree comunale, non riguarda le bassissime misure raggiunte nella laguna (-70 centimetri) nel febbraio 2023.
Insomma, a preoccupare autorità e cittadini è un altro fattore fortemente indicativo: che stia durando più del normale.
Secondo i dati dell'Ufficio maree del Comune di Venezia, nel 2005 la bassa marea è durata 48 ore, poi nel 2002 e nel 2007 è durata 28 ore, passando nel 2004 alle 27 ore. Nel 2023 questi numeri sono aumentati considerevolmente.
Nella foto: la bassa marea eccezionale del 2022
E nell'ultimo decennio, poi, seppur presente, questo fenomeno è stato ancora meno frequente: nel 2021, ad esempio, le ore di bassa marea eccezionale sono state solo 2, mentre in tutto il 2022 si sono registrate solo 9 ore con il livello dell'acqua di 50 cm sotto lo zero mareografico.
C'è da tener in conto che le conseguenze generate da un'eccessiva durata di quest'evento, soprattutto a livello di navigabilità, sono serie. I canali non sono solo un'attrazione turistica, rappresentano le vie di comunicazione della città lagunare. Con i canali in secca le difficoltà per i veneziani diventano tangibili.
Un esempio lampante è quello delle idroambulanze, costrette a fermarsi nei rii senza acqua e impossibilitate a raggiungere i malati, o dei fornitori di prodotti alimentari che arrivano dall'entroterra.
Lo stesso stupore è quello che ha manifestato Alvise Papa, responsabile dell'Ufficio maree di Venezia, all'agenzia Ansa: "La bassa marea sta facendo registrare un valore importante. La permanenza in ore del livello della marea sotto i -50 centimetri... Era almeno da 15 anni che non registravamo una permanenza così prolungata"
Il fenomeno, continuano gli esperti del centro maree, non dipende dalla siccità che l'estate 2022 ha interessato il Nord Italia e che continua ad interessare questa zona del paese anche nel 2023.
Il mancato apporto d'acqua, ovvero la siccità, non è la causa di questa bassa marea eccezionale, ma vi è comunque correlato, in quanto entrambi sono una conseguenza del regime anticiclonico che sta interessando un'ampia area dell'Europa in quest'inverno 2023.
Quando parliamo di anticiclone in meteorologia ci riferiamo a una zona atmosferica di alta pressione, in cui l'aria acquisisce una maggiore densità e aumenta la sua temperatura, diventando più secca: un regime anticiclonico, in parole povere, determina la formazione di una barriera alle perturbazioni e alle piogge.
Siccità e bassa marea eccezionale, quindi, sono due facce della stessa medaglia e due effetti distinti dello stesso fenomeno, del quale, purtroppo, Venezia è una vittima illustre.
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