Che probabilità ha Kamala Harris di fare meglio di Hillary Clinton?
Kamala Harris è diventata la seconda donna nella storia a ricevere la nomination del Partito Democratico per la presidenza degli Stati Uniti, un traguardo precedentemente raggiunto solo da Hillary Clinton nel 2016. La domanda è: Harris sarà in grado di superare i risultati ottenuti dalla sua predecessora nelle elezioni di novembre?
Così come Hillary Clinton, anche Kamala Harris si trova a sfidare il magnate newyorkese Donald Trump, che se verrà eletto diventerà il primo presidente a ricoprire la carica per due mandati non consecutivi dai tempi di Grover Cleveland.
Sia Hillary Clinton, ex Segretaria di Stato durante l'amministrazione Obama, che Kamala Harris, vicepresidente di Joe Biden, sono state considerate le "candidate dell'establishment" contro Donald Trump.
Indubbiamente, dopo la rinuncia di Biden alla corsa per la Casa Bianca e il passaggio di responsabilità a Kamala Harris, le prospettive di vittoria per i Democratici si sono notevolmente rafforzate.
Donald Trump, che appariva particolarmente a suo agio a correre contro Biden (o "Sleepy Joe", come lo chiamava lui), sembra non riuscire a capacitarsi della possibilità di confrontarsi con Harris alle elezioni di novembre.
Come sottolinea Politico, l'ex presidente degli Stati Uniti ha cercato invano di trovare un soprannome con cui deridere l'avversaria, passando per "Laffin' Kamala", "Lyin' Kamala" e "Crazy Kamala" prima di desistere.
Ma ce la farà la vicepresidente di Biden a battere Trump? Come osserva Newsweek, a metà agosto Kamala Harris aveva un leggero vantaggio del 2,6% secondo la media dei sondaggi nazionali elaborata da FiveThirtyEight.
Otto anni fa, nello stesso periodo, i sondaggi attribuivano a Hillary Clinton un vantaggio di 6,8 punti.
In alcuni "Swing States" (gli Stati chiave per l'elezione del presidente) come il Wisconsin e il Michigan, la media dei sondaggi di FiveThirtyEight nell'agosto 2016 dava a Clinton un vantaggio di oltre 10 punti su Donald Trump. Da parte sua, al momento Harris sorpassa di poco il tycoon, vantando un margine inferiore ai 4 punti.
In Pennsylvania si assiste a una situazione simile. Harris supera Trump di soli 1,7 punti, a fronte del più ampio margine di 8,3 punti di cui godeva Clinton. Alla fine, il magnate ha prevalso sull'ex Segretaria di Stato in Wisconsin, Michigan e Pennsylvania.
Infine, i sondaggi del 2016 prevedevano una vittoria di Hillary Clinton su Donald Trump in Florida, Stato precedentemente vinto da Barack Obama nel 2008 e nel 2012. Ma i risultati hanno contraddetto le previsioni: quell'anno il Sunshine State ha scelto Trump e pare che continui tuttora a sostenere l'ex presidente.
Nonostante la media dei sondaggi nazionali di FiveThirtyEight e pur avendo vinto il voto popolare, Hillary Clinton ha poi perso le elezioni presidenziali del 2016.
Secondo un articolo pubblicato da The Conservation, il s e s s i s m o ha avuto un ruolo determinante nella sconfitta di Hillary Clinton contro Donald Trump. Tuttavia, lo stesso articolo ipotizza che questo fattore non dovrebbe compromettere le potenzialità di successo di Kamala Harris nelle elezioni del 2024.
Stando a quanto rivela un sondaggio condotto dall'Università del Massachusetts, per il 51% degli americani gli Stati Uniti sono pronti ad avere una donna non bianca a occupare la carica di presidente.
Tuttavia, le elezioni di novembre si preannunciano estremamente combattute, con un esito previsto su margini ristretti. Si tratterà, indubbiamente, di un ballottaggio storico.
Il New York Times informa che Hillary Clinton è diventata una figura chiave di supporto per Kamala Harris dietro le quinte. Forse l'ex Segretaria di Stato vuole assicurarsi che la vicepresidente di Biden non commetta gli stessi errori che ha commesso lei nel 2016?