La Corea del Sud pagherà i ragazzi della Gen Z per uscire di casa
Il governo della Corea del Sud pagherà un sussidio ai cittadini di età compresa tra i 9 e i 24 anni per invogliarli a uscire di casa, stando a quanto riporta il The Guardian.
Si tratta di una misura adottata dal Ministero per l'uguaglianza di genere e la famiglia, che pagherà ai ragazzi della Gen Z circa 500 euro al mese.
Come spiega la CNN, il programma fa parte del tentativo del governo sudcoreano di promuovere la "stabilità psicologica ed emotiva e la crescita sana" dei giovani.
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Tuttavia, come riporta Insider, il sussidio non è destinato a essere utilizzato per uscire la sera e andare per locali, ma a coprire le spese relative all'alimentazione, l'abbigliamento, l'alloggio e altre spese quotidiane.
Un portavoce ha dichiarato a Insider che, per continuare a ricevere il denaro, i giovani dovranno dimostrare che stanno effettivamente uscendo di casa.
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Un rapporto del ministero, citato dalla CNN, afferma che il 3,9% dei giovani di età compresa tra i 19 e i 39 anni può essere classificato come "solitario con tendenze alla reclusione" e ha difficoltà a condurre una "vita normale".
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Ciò equivale a circa 330.000 giovani in tutta la Corea del Sud.
Alcuni dei fattori alla base di questa tendenza all'isolamento sono problemi di salute in generale e di salute mentale in particolare, limitazioni finanziarie o problemi familiari.
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Questo fenomeno non è certo esclusivo della cultura coreana e sembra essere una tendenza diffusa in tutta l'Asia. In Giappone, questo sottoinsieme di persone è chiamato "Hikikomori".
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La CNN riporta che in Giappone ci sono circa 1,5 milioni di giovani che vivono in solitudine, secondo i dati del governo.
Sebbene il termine "Hikikimori" sia stato coniato all'inizio degli anni '80, le autorità giapponesi sottolineano che il lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19 ha peggiorato la situazione.
Come il Giappone, anche la Corea del Sud soffre di problemi legati alla contrazione della forza lavoro e all'invecchiamento della popolazione, come osserva TIME Magazine.
Inoltre, la bassa natalità e la rigida politica di immigrazione non aiutano a risolvere il problema.
Il TIME sottolinea che la misura è stata introdotta settimane dopo che il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol aveva dichiarato che affrontare il calo della natalità era una priorità assoluta.
La Corea del Sud ha investito più di 200 miliardi di dollari per aumentare il tasso di natalità del Paese, con scarso successo.
Secondo il The Guardian, la Corea del Sud è stato l'unico paese nel 2022 a dichiarare un tasso di natalità inferiore all'1%, con una media di 0,78 figli per donna.
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