La fine del mondo è vicina? Previsioni scientifiche, profezie e altre questioni
Per centinaia di anni gli esseri umani si sono posti la stessa domanda: quando arriverà la fine del mondo, quando il pianeta collasserà o quando ci estingueremo? E c'è chi, attraverso visioni millenaristiche o presunte previsioni scientifiche, ha fissato una data per quella fine.
Nell'Impero Romano esistevano già diverse profezie sui tempi della fine. Ma l'Apocalisse di Giovanni (o Libro dell'Apocalisse) è forse il testo biblico più influente sui segni che annunceranno la fine del mondo. Tuttavia, non include una data specifica per l'Armageddon.
Secondo l'interpretazione più diffusa del calendario Maya, il mondo sarebbe finito nel dicembre 2012. (Alcuni sostengono che i Maya parlassero della fine di un ciclo e dell'inizio di un'altra era, non della fine definitiva della razza umana).
Immagine: Ruben Hanssen / Unsplash
C'è anche chi ha interpretato le leggende della civiltà vichinga sul Ragnarök (la battaglia della fine del mondo) come la data della fine del pianeta nel 2014. Non è successo nemmeno questo.
Immagine: Steinar Engeland / Unsplash
La cometa di Halley, il cui passaggio illuminò il cielo nel 1910, provocò un'ondata collettiva di isteria e paura della fine del mondo. Come ricorda Wired, l'astronomo francese Camille Flamarion ha sostenuto in media come il New York Times che al passaggio della cometa "il gas cianogeno avrebbe permeato l'atmosfera e forse estinto ogni forma di vita sul pianeta".
Alcune volte, invece, basta un numero tondo per scatenare un certo panico. È successo nel 2000, con il famoso 'millenium bug', ma il crollo dei computer e del materiale informatico che alcuni esperti avevano previsto a causa del cosiddetto "Y2K bug" neanche in questo caso si è verificato. Le macchine e gli esseri umani hanno iniziato il 21° secolo in modo tranquillo.
E un'altra profezia del XX secolo: quella contenuta nel libro "88 Reasons Why the Rapture Will Be in 1988" (88 ragioni per cui il Rapimento avverrà nel 1988) dell'ingegnere della NASA e ricercatore Edgar C. Whisenant. Il rapimento (la metafora evangelica dei tempi finali) avrebbe avuto luogo nel 1988. Edgar C. Whisenant ha venduto quasi cinque milioni di libri e il mondo non è finito.
Non solo i veggenti o i profeti hanno predetto la fine del mondo. Anche gli scienziati si sono espressi sull'argomento. Lo stesso Isaac Newton (nell'illustrazione) ha indicato una data per la fine del mondo: il 2060. Tuttavia, secondo un articolo del Daily Mail, non si trattava di un calcolo scientifico, ma di testi religiosi.
Ma ci sono stati studi scientifici che hanno cercato di calcolare quando arriverà la fine del mondo. Nel 1960 un articolo della rivista Science intitolato: "Il giorno del giudizio: venerdì 13 novembre 2026". Il testo spiega: "In questa data, la popolazione umana si avvicinerà all'infinito se crescerà come ha fatto negli ultimi due millenni".
Immagine: Ankhesenamun / Unsplash
Esiste anche un altro calcolo che prevede un collasso tecnologico nell'anno 2038. A quella data (si presume) la programmazione di numerosi dispositivi diventerà obsoleta e non sarà possibile riavviarli, diventeranno non funzionali. Naturalmente, dopo il fiasco dell'"anno 2000" (che non ha fermato la macchina tecnologica) un simile pericolo è difficilmente credibile.
Immagine: Fotis Fotopoulos / Unsplash
C'è poi la paura che un grande asteroide colpisca il nostro pianeta e lo distrugga. La possibilità esiste e alcuni calcoli scientifici hanno suggerito che l'asteroide Apophis colpirà la Terra in tre possibili date: 2029, 2036 o 2068. La NASA, come riportato dalla BBC, ha corretto le stime: nei prossimi 100 anni Apophis non sarà una minaccia. Dopo? Non si sa.
Una profezia su una lontana fine del mondo. Questo è ciò che ha fatto Nostradamus nei suoi intricati scritti, che hanno dato origine a diverse interpretazioni. Il visionario del XVII secolo non era ottimista, le sue previsioni erano tutte funeste e cupe.
Anche Leonardo Da Vinci voleva registrare la data della fine del mondo. E l'avrebbe fatto a modo suo: inserendo un messaggio in codice al centro di uno dei suoi dipinti più famosi.
Il mondo, secondo Da Vinci, finirebbe il 21 marzo 4006 e noi periremo in un nuovo diluvio universale. Lo ha rivelato la ricercatrice vaticana Sabrina Sforza Galitzia, che ha dichiarato al quotidiano britannico Express: "Esiste un Codice Da Vinci, ma non è quello divulgato da Dan Brown. La data è stata dedotta da vari simboli del dipinto tradotti in numeri."
Questa la profezia di Baba Vanga, una vidente bulgara del XX secolo.
Il millenarismo e le teorie apocalittiche sono tipiche di tempi turbolenti e difficili. Eppure, più volte, gli esseri umani hanno dimostrato la loro capacità di sopravvivenza. Per il momento siamo qui, in piedi su questo pianeta e fiduciosi che il futuro esista.
Immagine: Drew Beamer / Unsplash
VEDI ANCHE: Nostradamus e Baba Vanga: le terribili profezie per il 2023