La Russia lancia minacce, mentre la NATO avvia una vasta operazione in Europa

Il 31 gennaio, il segretario stampa del Cremlino Dmitry Peskov ha dichiarato ai giornalisti che il Cremlino potrebbe rispondere alle azioni intraprese dalla NATO, rivelando come la Russia veda l'Alleanza Atlantica come una minaccia per il paese.

A gennaio la NATO, infatti, ha lanciato le sue più grandi esercitazioni militari sul continente europeo dalla fine della Guerra Fredda. L'operazione Steadfast Defender 24 comprende 90.000 soldati provenienti da 31 nazioni della NATO, tra cui la Svezia.

L'esercitazione, che si protrarrà almeno fino alla fine di maggio, si svolgerà in due fasi con l'obiettivo finale di testare i piani difensivi dell'alleanza in Europa, mettendo alla prova le difese terrestri, marittime, aeree, informatiche e spaziali dell'Alleanza.

"Nel corso di diversi mesi, saranno condotte complesse operazioni multidominio su migliaia di chilometri, migliorando così la cooperazione civile-militare e la resilienza nazionale e collettiva", ha scritto l'Alleanza sul suo sito web a proposito dell'operazione.

Sembra palese che, stando a quanto dichiarato da Peskov, la Russia non abbia affatto gradito questa operazione, che prevede l'azione dei paesi NATO contro quello che l'Alleanza stessa ha definito un "avversario quasi alla pari".

"Naturalmente è una minaccia per noi", ha detto Peskov a proposito della Steadfast Defender 24, secondo una citazione riportata da France-Presse. "È così che la trattiamo e stiamo costantemente adottando misure appropriate per affrontarla".

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L'operazione Steadfast Defender 24 si svolgerà nei paesi che formano parte dell'Alleanza. La fase iniziale dei piani vedrà le forze NATO operare nell'Atlantico e nell'Artico. Ma la seconda fase comporterà maggiori rischi.

Diversi paesi confinanti con la Russia - tra cui Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania e Norvegia - vedranno le operazioni della NATO, così come altri paesi europei come Germania, Grecia, Polonia, Ungheria, Slovacchia, Romania e Regno Unito.

"L'alleanza ha spostato le sue infrastrutture militari verso i nostri confini per diversi decenni senza sosta", ha detto Peskov a proposito di Steadfast Defender 24. E Peskov non è il primo funzionario a mettere in guardia dalla minaccia rappresentata per la Russia dalla NATO.

Maria Zakharova, portavoce del Ministero della Difesa russo, ha definito le esercitazioni previste dalla NATO "di natura provocatoria", secondo quanto riportato dai media controllati dallo Stato, The Russian News Agency (TASS).

Zakharova ha avvertito che l'aumento delle attività militari della NATO vicino ai confini della Federazione Russa e della Bielorussia, alleata di Mosca, potrebbe "rovinare l'architettura della sicurezza europea" e ha affermato che la Russia fornirà una risposta adeguata.

"Per diversi mesi, un gruppo di 90.000 uomini di forze provenienti da 31 paesi membri della NATO, oltre alla Svezia, opererà attivamente vicino ai confini russi sul territorio che va dalla Norvegia alla Romania", ha dichiarato Zakharova secondo Newsweek.

"Questo passo è deliberatamente finalizzato a un'escalation", ha proseguito Zakharova. "Aumenta il rischio di incidenti militari e potrebbe portare a conseguenze tragiche", ha proseguito Zakharova, prima di aggiungere che la Russia ha intenzione di attaccare i paesi della NATO.

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Non si sa ancora quale sarà la risposta russa, ma è importante ricordare che la NATO è un'alleanza strettamente difensiva e costruita sul concetto di dissuasione del conflitto attraverso la forza dei numeri piuttosto che con operazioni offensive.

"La NATO è un'alleanza difensiva i cui membri sono impegnati a salvaguardare la libertà e la sicurezza di tutti gli alleati, contro tutte le minacce, da tutte le direzioni. La deterrenza e la difesa sono uno dei compiti principali della NATO", spiega l'Alleanza sul suo sito web.

Nel caso in cui un paese della NATO venga attaccato da una potenza straniera, quel paese può invocare l'articolo 5 del trattato dell'alleanza, che obbliga tutti i membri dell'alleanza a venire in aiuto di un paese vittima di un attacco armato. Sperando che non debba succedere mai.

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