Il Mar Baltico al centro delle preoccupazioni di Putin: parla un influente politico russo
Il Mar Baltico è ora circondato da membri della NATO, dopo che la Finlandia e la Svezia vi hanno recentemente aderito. Questa situazione rappresenta chiaramente una minaccia geopolitica per la nazione governata da Vladimir Putin e un potente politico russo spiega perché.
Il politico in questione è Nikolai Patrushev. Patrushev è stato Segretario del Consiglio di Sicurezza russo dal 2008 fino alla nomina dell'ex Ministro della Difesa russo Sergei Shoigu , quando Patrushev è stato nominato assistente di Putin per la costruzione navale russa.
Putin e Patrushev si conoscono dagli anni '70, quando lavoravano insieme nel Comitato per la Sicurezza di Stato (KGB) dell'Unione Sovietica. Secondo Newsweek, Patrushev ha avuto un ruolo fondamentale nell'invasione dell'Ucraina.
In un'intervista al quotidiano russo Kommersant, Patrushev ha annunciato l'intenzione della Russia di impegnarsi maggiormente nel Mar Baltico, che confina con nove paesi, otto dei quali sono membri della NATO.
“Gli americani e i loro alleati europei hanno intrapreso la strada della militarizzazione del Mar Baltico”, ha dichiarato Patrushev, secondo la traduzione di Newsweek. Ha aggiunto che tali progetti fanno parte di una strategia tradizionale della NATO.
Patrushev ha poi spiegato che “garantire la sicurezza nel Baltico è il compito politico-militare più importante” per la Russia dopo l'ingresso di Finlandia e Svezia nella NATO e a causa della minaccia al gasdotto Nord Stream.
“La Russia ha adottato ulteriori misure per proteggere la sua integrità territoriale e la sua sovranità economica”, ha aggiunto Patrushev. “Dobbiamo rafforzare il nostro ruolo nell'oceano mondiale”, ha continuato, prima di sottolineare che la Russia deve aumentare le proprie capacità.
La preoccupazione di Patrushev è logica. L'ammissione di Finlandia e Svezia all'alleanza difensiva ha accerchiato le forze navali russe in un'area ora interamente dominata dalla NATO.
È stata proprio l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia a dare la spinta finale all'adesione alla NATO di due paesi europei che, in realtà, l'avevano accantonata da tempo. La Finlandia e la Svezia hanno scelto di entrare a far parte dell'Alleanza, ma il loro percorso di ammissione ha preso due strade diverse.
La Finlandia è entrata nella NATO ad aprile 2023, mentre l'adesione della Svezia è stata ratificata dalla Turchia solo gennaio 2024 dopo 20 mesi di negoziati, secondo quanto riportato da Reuters. Ma mancava ancora un ultimo ostacolo: l'Ungheria.
La situazione si è finalmente sbloccata il 26 febbraio 2024, quando l'Ungheria ha ratificato la richiesta dell'adesione della Svezia, una decisione che, secondo il New York Times, ha spostato l'equilibrio di potere tra la Russia e l'Occidente.
L'ingresso dei due paesi scandinavi nell'Alleanza Atlantica è molto significativo nel quadro strategico del Mar Baltico. Alcuni analisti parlano già di un "lago della NATO".
A parere di Andrew Dorman, del think tank londinese Chatham House, l'ammissione della Svezia nella NATO la rende una nazione essenziale per i piani di difesa dell'Alleanza grazie alla sua posizione geografica strategica.
La Svezia può servire da collegamento terrestre di rinforzo con la Norvegia o la Finlandia se la Russia dovesse entrare in guerra con la NATO. Ma soprattutto, l'adesione della Svezia ha permesso all'Alleanza di assumere efficacemente il controllo del Mar Baltico.
"Rappresenta un'opzione alternativa di rinforzo marittimo agli Stati baltici oltre al vulnerabile confine terrestre tra Polonia e Lituania, che si trova nel raggio d'azione dell'artiglieria dell'exclave russa di Kaliningrad e della Bielorussia", osserva Andrew Dorman.
Come riferisce il Daily Mail, altri analisti sostengono che il controllo della NATO sul Mar Baltico offre la possibilità agli alleati occidentali di bloccare le rotte marittime russe se dovesse scoppiare una guerra tra Mosca e l'Alleanza.
"Se si osserva la mappa, geograficamente il Mar Baltico sta diventando un lago della NATO", spiega la ricercatrice dell'Istituto finlandese per gli affari internazionali Minna Alander, che aggiunge: "Ma c'è ancora del lavoro da fare per la NATO".
Sebbene il Mar Baltico possa essere sotto il pieno controllo dei membri della NATO in superficie, questi dovranno comunque preoccuparsi di ciò che la Russia potrebbe provocare sotto la superficie, un problema che si è già manifestato in seguito all'invasione dell'Ucraina.
Nel settembre 2022, il gasdotto Nord Stream è stato oggetto di un attacco che lo ha messo fuori uso, mentre nell'ottobre 2023 è stato danneggiato un gasdotto che collega la Finlandia alla Svezia e all'Estonia; secondo alcuni rapporti, il responsabile sarebbe una nave cinese.
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Sebbene non sia ancora chiaro chi sia stato il responsabile del sabotaggio del gasdotto Nord Stream, l'incidente ha rivelato quanto possa essere facile interrompere le principali infrastrutture internazionali nel Mar Baltico.
"È molto difficile avere il controllo generale di un mare come si controllano i territori sulla terraferma", ha spiegato Julian Pawlak dell'Università della Bundeswehr. "Ciò che i sabotaggi del Nord Stream hanno dimostrato, tra l'altro, è che è difficile sapere ciò che accade esattamente sotto la superficie e sul fondo marino", agggiunge.
Secondo un articolo del think tank Carnegie Endowment for International Peace, pur avendo sottofinanziato gran parte della sua flotta di superficie, la Russia ha mantenuto la sua capacità di intraprendere attività sottomarine, come tagliare le linee di comunicazione e i collegamenti energetici.
Inoltre, Mosca possiede ancora una grande potenza di fuoco basata sulla sua exclave di Kaliningrad, che può essere utilizzata per sbarchi di modesta entità o per attaccare le linee di rifornimento della NATO, come osserva il professore dell'US Army War College John Deni, citato dal Daily Mail.
"In termini di potenza e raggio d'azione di artiglieria, fuoco indiretto e armi con capacità nucleare, [la Russia] è superiore agli alleati della NATO nella regione. Gli alleati devono far fronte a questa minaccia e contrastarla", avverte Deni.
Quindi, anche se per il momento il Mar Baltico sembra essere un "lago della NATO", non è così sicuro come alcuni potrebbero pensare. Tuttavia, rimane una sfida strategica importante per Putin, ma che potrebbe presto essere sottoposta a un esame molto più approfondito, se le recenti dichiarazioni di Nikolai Patrushev sono un esempio.