Il laboratorio ad alta sicurezza in cui si conservano i virus più mortali del pianeta
In un laboratorio di alta sicurezza, situato su un'isola della Germania, sono custoditi alcuni tra i virus più letali a livello globale. Come è logico, l'accesso alla struttura è severamente limitato per garantire la massima protezione.
L'isola tedesca di Riems è tutt'altro che un paradiso per i turisti. Circondata da filo spinato, telecamere di sicurezza e alte recinzioni, l'accesso all'isola non è permesso senza un'autorizzazione specifica.
Tra i molti patogeni conservati in questo laboratorio, ci sono quelli che causano malattie come la rabbia, la COVID-19, la peste suina africana o l'Ebola. L'Istituto federale per la salute animale conduce qui test su animali con i virus più pericolosi del mondo al fine di sviluppare vaccini in grado di salvare molte vite.
Per accedere all'area riservata dell'isola di Riems è necessaria un'apposita autorizzazione. In aggiunta, i visitatori sono soggetti a numerosi controlli di sicurezza, devono sottoporsi a procedure di disinfezione e indossare abbigliamento protettivo specifico.
Per uscire dalla struttura, i visitatori sono tenuti a seguire un protocollo altrettanto minuzioso. È necessario fare la doccia attenendosi a queste precise indicazioni: un minuto sotto l'acqua, un minuto per l'applicazione del sapone, seguito da due minuti per il risciacquo completo; inoltre è essenziale lavarsi i capelli e pulire le unghie.
Il laboratorio ad alta sicurezza di Riems è uno dei soli tre laboratori di questo tipo al mondo autorizzati a gestire i virus più letali per gli esseri umani. Un'eventuale fuga di questi agenti patogeni potrebbe avere conseguenze catastrofiche.
Il laboratorio di Riems è classificato come livello di rischio biologico 4. Questa classificazione impone al personale l'utilizzo di tute a pressione positiva dotate di un proprio sistema di approvvigionamento d'aria. Inoltre, in ambienti con questo grado di rischio sono richieste rigorose misure di isolamento.
Naturalmente anche i dipendenti rappresentano un possibile fattore di rischio e perciò vengono sottoposti a rigorosi controlli e monitoraggi continui.
L'Istituto Friedrich Loeffler, che ospita il laboratorio ad alta sicurezza, è la più antica istituzione di ricerca virologica al mondo. Più di 100 anni fa, il batteriologo tedesco Friedrich Loeffler, dedicandosi allo studio della febbre aftosa, scoprì i virus, una classe di "piccoli organismi" precedentemente sconosciuta.
Loeffler si accorse che molti animali della zona si ammalavano rapidamente. Durante le sue indagini, aveva inavvertitamente infettato intere mandrie con il virus che intendeva sradicare. Alla ricerca di condizioni più sicure, decise quindi di trasferire i suoi esperimenti sull'isola di Riems.
Nel 1910, Loeffler fondò sull'isola il primo istituto di ricerca sui virus al mondo, affermando di dormire "sonni tranquilli" sapendo che il laboratorio si trovava in un luogo di difficile accesso.
Nella foto: Thomas Mettenleiter, ex presidente dell'Istituto Friedrich Loeffler
Durante il periodo del Terzo Reich, nei laboratori di Riems si svolgevano ricerche sulle armi biologiche. Successivamente, nell'era della DDR, l'attenzione si spostò verso lo sviluppo di vaccini. E oggi, la stessa struttura è dedicata allo studio delle patologie animali, incluse quelle potenzialmente pericolose per gli esseri umani.
Il complesso di ricerca di Riems, sede centrale del Friedrich Loeffler Institute (FLI) dal 1997, ha subito un significativo processo di ampliamento e modernizzazione. Il governo federale ha investito 300 milioni di euro per la realizzazione del nuovo complesso edilizio.
Circa 450 persone sono impiegate in questa struttura, che comprende 89 laboratori con diversi livelli di sicurezza e 163 stalle per il bestiame grosso utilizzato negli esperimenti. Gli animali, indipendentemente dalle loro dimensioni, sono impiegati e sacrificati nella ricerca e nello sviluppo di vaccini contro diverse malattie.
Sapere che nel laboratorio di Riems si conservano patogeni altamente pericolosi, trasmissibili dagli animali agli esseri umani, non è certo un'idea rassicurante. Si può solo sperare che nulla vada storto...
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