L’Ucraina si affaccia a un blackout energetico totale: la strategia di Kiev per fronteggiarlo

L'offensiva non si ferma
Danni alle infrastrutture energetiche
Distrutto il 90% della capacità di generazione
Attacchi costanti
Prima e dopo
Ciò che resta proviene dalle centrali nucleari
Blackout nelle città
Importa GW dall'UE
Riparare le centrali
Rafforzare la politica energetica
Quattro nuovi reattori
4 centrali elettriche e 15 reattori
La più importante era Zaporizhia
Il percorso verso la decarbonizzazione
Tre nuovi parchi eolici
Più resistente
Per le famiglie e per l'industria
L'offensiva non si ferma

Gli attacchi della Russia all’Ucraina non si fermano. L’offensiva guidata da Vladimir Putin sta mettendo a dura prova i cittadini del Paese vicino su molti fronti. E ora, in piena estate, tutti cominciano a volgere lo sguardo verso ciò che verrà.

Danni alle infrastrutture energetiche

L'inverno, infatti, preoccupa sia ai leader che ai cittadini ucraini, consapevoli degli enormi danni che la Russia ha causato alle infrastrutture energetiche del Paese.

Distrutto il 90% della capacità di generazione

Maxim Timchenko, amministratore delegato della DTEK , responsabile della gestione della maggior parte delle centrali non nucleari dell'Ucraina, in un'intervista alla rivista britannica The Economist ha rivelato che solo nel 2024 il 90% della loro capacità di generazione è stata distrutta.

Attacchi costanti

L'attenzione della Russia è rivolta all'energia ucraina, consapevole dell'importanza di questa risorsa. Negli ultimi mesi, infatti, gli attacchi contro impianti termici, idroelettrici e fotovoltaici sono stati costanti.

Prima e dopo

Secondo i dati raccolti dalla rivista, prima dell’invasione l’Ucraina aveva una capacità di generazione di 36 gigawatt. Negli ultimi mesi del 2023, i danni alle infrastrutture hanno ridotto questa cifra alla metà.

Ciò che resta proviene dalle centrali nucleari

L'offensiva degli ultimi mesi, però, ha distrutto altri 9 GW, avverte The Economist, e quelli che restano provengono dalle centrali nucleari del Paese. 

Blackout nelle città

Questa situazione ha causato frequenti blackout nelle città ucraine che ora sono alla ricerca di generatori per sopperire alla mancanza di energia.

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Importa GW dall'UE

Allo stesso tempo, le autorità si muovono su due fronti: da un lato cercano di aumentare le importazioni di GW dall’Unione Europea, anche se non sembra essere una questione semplice.

Riparare le centrali

Dall'altro, i tecnici sono immersi in una corsa contro il tempo per cercare di riparare gli impianti danneggiati. A tale scopo si cercano in tutto il continente i componenti necessari, ad esempio negli stabilimenti sovietici smantellati, ricorda l'Economist.

Rafforzare la politica energetica

Data la situazione, il governo sta anche accelerando il rafforzamento della sua politica energetica, che punta chiaramente sull'energia nucleare.

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Quattro nuovi reattori

Lo scorso gennaio, infatti, il ministro tedesco Galushchenko aveva annunciato all'agenzia Reuters che quest'anno avrebbero iniziato a costruire quattro nuovi reattori nucleari presso l'impianto di Khmelnytskyi, situato nell'Ucraina occidentale.

4 centrali elettriche e 15 reattori

Il paese ha quattro centrali nucleari e un totale di 15 reattori, che rappresentano circa la metà della produzione elettrica dell'Ucraina, secondo i dati del Consiglio per la sicurezza nucleare.

 

La più importante era Zaporizhia

La più importante era la centrale nucleare di Zaporizhia, la più grande d’Europa, passata sotto il controllo russo nel 2022 e attualmente non operativa. Questa struttura forniva la metà dell'energia atomica del paese.

Il percorso verso la decarbonizzazione

Oltre al nucleare, l’Esecutivo comincia a scommettere anche sulle rinnovabili, come l'eolica e la solare, che paradossalmente in pieno conflitto stanno spingendo il Paese sulla strada della decarbonizzazione.

Tre nuovi parchi eolici

Intervistato dal quotidiano Ukraine Business News, Andriy Konechenkov, presidente del consiglio di amministrazione dell'associazione ucraina per l'energia eolica, ha spiegato di recente che durante il conflitto sono stati costruiti tre nuovi parchi eolici, da 114 MW, 60 MW e 54,6 megawatt.

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Più resistente

Stanno facendo progressi anche nella costruzione di parchi fotovoltaici. Secondo gli esperti, questi impianti rinnovabili, oltre ad essere più sostenibili, sono anche più resistenti all’impatto dei missili russi e più veloci da riparare in caso di attacchi.

Per le famiglie e per l'industria

Il Paese dovrà sbrigarsi e cercare soluzioni non solo a lungo termine, ma anche a breve termine, per affrontare l’inverno che arriverà, sia per garantire energia alle famiglie, sia per l'industria. 

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