Migliaia di morti e miliardi di euro di danni per gli eventi climatici estremi del 2023
I dati riportati da Save The Children parlano chiaro: il 2023 si chiude con un bilancio pesante, in termini di vite umane perse a causa dei fenomeni climatici estremi.
Si stima che terremoti, cicloni, uragani, alluvioni, incendi e altri disastri climatici siano costati la vita di 12.000 persone in tutto il mondo, un 30% in più rispetto al 2022.
A questo triste bilancio si aggiungono i 12 milioni di bambini che, secondo l'Unicef, si troverebbero in condizione di sfollamento a causa degli eventi climatici estremi: un numero che, stando ai dati forniti dall'ONU, sarebbe addirittura raddoppiato negli ultimi 10 anni.
In un suo report, l'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) addita il cambiamento climatico come uno dei fattori determinanti l'intensificarsi dei fenomeni climatici estremi sul nostro pianeta.
Non ci stupiscono più di tanto, infatti, i dati pubblicati dall'agenzia europea Copernicus, che sottolineano come il 2023 sia stato l'anno più caldo di sempre, con temperature, nell'intervallo gennaio-ottobre, che hanno superato di un decimo la media registrata nello stesso periodo del 2016, il precedente anno record.
Che il 2023 sia stato un anno eccezionalmente caldo lo testimoniano, ad esempio, le temperature raggiunte in Cina a partire da marzo, con città come Shanghai che hanno superato i 36º, la temperatura più alta dell'ultimo secolo.
Il caldo torrido ha investito con violenza non solo la Cina, ma gran parte del mondo, causando numerose vittime. In Africa settentrionale, ad esempio, le temperature estive hanno raggiunto (e in alcuni casi, superato) i 50 gradi.
Le vittime di quella che Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha definito "l'era dell'ebollizione globale" sono, secondo Reuters, destinate a quadruplicarsi prima della metà del secolo.
Le elevate temperature, con picchi di 8,7º nella stagione invernale, hanno avuto un effetto negativo anche sui ghiacci in Antartide: secondo il Centro nazionale sui dati per neve e ghiaccio degli Stati Uniti (Nsidc), per la prima volta dal 1978 sono scesi sotto i 2 milioni di km2.
Al caldo torrido e alla riduzione dell'estensione dei ghiacci in Antartide nel 2023 si sono affiancati anche altri eventi climatici estremi che hanno messo a dura prova il mondo, come cicloni, alluvioni e terremoti.
A febbraio 2023, il ciclone Gabrielle ha colpito la Nuova Zelanda settentrionale, obbligando il governo del Paese a dichiarare lo stato di emergenza.
Il Super tifone Mawar (o Betty) è stata la tempesta più potente del 2023 nell'emisfero settentrionale: si è abbattuto sull'isola di Guam, territorio statunitense nell'Oceano Pacifico, interessando la Cina, il Giappone e le Filippine a maggio 2023, con raffiche di vento che hanno superato i 220 km/h.
Formatosi a fine agosto 2023, l'uragano atlantico Idalia si è abbattuto sugli stati di Florida e Georgia, causando danni così ingenti da essere definito dalla stampa come il disastro climatico più costoso del 2023 per gli USA.
L'uragano Otis di categoria 5, uno dei cicloni più potenti nella storia del Pacifico, ha toccato terra ad Acapulco con una potenza così devastante da distruggere gran parte delle infrastrutture della città, una delle mete turistiche per eccellenza del Messico.
La tempesta Ciaran, con forti piogge e raffiche di vento dell'ordine dei 200 km orari, ha investito gran parte dell'Europa, con vittime e enormi disagi soprattutto in Francia, Regno Unito, Spagna e Italia.
Oltre 5.000 sono state le vittime del ciclone mediterraneo Daniel che si è abbattuto principalmente su Bulgaria, Grecia, Egitto, Israele, Libia e Turchia, tra il 4 e il 12 settembre 2023.
Solo 3 settimane dopo, la Grecia è tornata a essere vittima degli effetti di un'altra tempesta, Elias: in 18 ore nella zona centro-orientale del paese ellenico è caduta la stessa quantità di pioggia che è solita cadere in un anno, causando un'alluvione devastante. Purtroppo, non è stata l'unica del 2023 nel mondo.
A febbraio 2023, piogge torrenziali hanno martoriato i comuni di Guaruja, Bertioga, Caraguatatuba, Ilhabela, Ubatuba e São Sebastião, nel sud-est del Brasile, causando forti inondazioni e frane che hanno portato alla morte di circa 60 persone.
All'inizio di maggio, dopo mesi di siccità, l'ondata di piogge ha portato all'innalzamento e al successivo straripamento di 23 fiumi in Emilia Romagna, a cui sono seguiti frane e smottamenti.
Anche lo straripamento del lago Lhonak, In India, a seguito delle piogge torrenziali, è stato devastante: strade e città si sono trasformate in fiumi di fango.
Gravi inondazioni hanno colpito nel 2023 anche gran parte della Slovenia, con un bilancio dei danni che, secondo il primo ministro sloveno Robert Golob, supererebbe i 500 milioni di euro.
Oltre che per le alluvioni il 2023 sarà ricordato anche per i terribili terremoti. Nella notte fra il 5 e il 6 febbraio, due grandi scosse hanno colpito la parte meridionale della Turchia e il nord della Siria.
L'8 settembre la regione marocchina di Marrakesh-Safi è stata il teatro di un terribile terremoto che ha provocato la morte di quasi 3.000 persone.
Il 7 Ottobre 2023 un fortissimo terremoto ha devastato l'Afganistan, radendo al suolo interi villaggi. Oltre il 90% dei morti erano donne e bambini, secondo i dati resi noti dalle Nazioni Unite.
L'isola di Maui, alle Hawaii, ha vissuto ore drammatiche a causa di un incendio che è costato la vita di centinaia di persone, uno dei più tragico della storia delle Hawaii e dei peggiori della storia degli Stati Uniti nell'ultimo secolo.
Il caldo estremo ha acuito il fenomeno degli incendi anche in Canada: milioni di ettari di bosco andati in fiamme e migliaia di persone evacuate, quando le temperature, in alcuni casi, hanno superato i 40º.
Alla tristezza delle vite perse a causa di questi drammatici eventi climatologici, di cui abbiamo offerto solo alcuni esempi, si aggiungono anche le estreme difficoltà della ricostruzione per le popolazioni colpite.
I responsabili dello studio "The global costs of extreme weather that are attributable to climate change", pubblicato su Nature, parlano di circa 145 miliardi di dollari (135 miliardi di euro) che pesano sulle casse dei governi del mondo ogni anno a causa di questi cataclismi. Se a ciò sommiamo il costo in vite umane, sono molte le domande che, forse, bisognerebbe porsi.
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