Miliardi di granchi delle nevi sono scomparsi dalle acque dell'Alaska: a cosa si deve?
Le autorità dell'Alaska hanno sospeso per la prima volta nella storia la stagione annuale di pesca del granchio delle nevi. La decisione di predisporre lo stop è stata presa in seguito al calo record registrato tra la popolazione di questo crostaceo.
La pesca del granchio è una delle industrie più redditizie dell'Alaska, un business che vale circa 160 milioni di dollari. Le chele di granchio sono considerate una prelibatezza in tutto il mondo.
Secondo le autorità federali, è scomparso circa un miliardo di granchi delle nevi dalle acque al largo della costa dell'Alaska. Questa cifra rappresenta una diminuzione dell'80% della popolazione di granchi dal 2018. Ma cosa ha causato un calo così drastico?
Le autorità statunitensi non sono del tutto sicure che ci sia un'unica causa alla base del declino della popolazione di granchi, ma hanno notato che non si è trattato di una diminuzione improvvisa. Pare che le origini della crisi risalgano al 2018, quando una popolazione di granchi insolitamente alta fu sottoposta alle temperature oceaniche più calde mai registrate.
Il riscaldamento e la perdita di ghiaccio senza precedenti registrati nel mare di Bering nel 2018, già associati a una moria di foche e uccelli marini, hanno messo a dura prova i granchi più giovani, che vivono in acque più fredde.
La conferma arriva dal rapporto elaborato nel 2019 sulla base dell'indagine annuale sulla pesca da traino della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), che ha rivelato un forte calo degli esemplari giovani di granchio.
Attualmente i biologi ritengono che la diminuzione della popolazione di granchi sia il risultato diretto dei fenomeni climatici registrati nel 2018. I giovani granchi non sono stati in grado di maturare nelle "piscine" di acqua fredda sul fondo dell'oceano, che sono il loro habitat naturale, e questo ha portato al rapido collasso della popolazione.
Nel 2021 l'indagine annuale sulla pesca da traino della NOAA ha rivelato che non era solo la popolazione di granchi giovani a diminuire. Anche i granchi adulti stavano risentendo del cambiamento delle condizioni climatiche nelle acque al largo delle coste dell'Alaska.
In un'intervista al quotidiano inglese Guardian, Erin Fedewa, biologa marina dell'Alaska Fisheries Science Center, afferma: «Ricordo che ero sulla barca e sapevo che qualcosa non andava, perché nelle stazioni in cui normalmente campioniamo diverse migliaia di granchi delle nevi, ne stavamo prendendo circa duecento.»
Un'indagine annuale sui fondali del mare di Bering elaborata dalla NOAA prevede il collasso totale della popolazione di granchi delle nevi entro la fine del 2022. Degli oltre 11,7 miliardi di granchi stimati nel 2018, oggi ne rimangono solo 1,9 miliardi.
Il crollo della popolazione di granchi delle nevi comporta anche problemi per l'industria della pesca in Alaska, nonché un'enorme perdita per l'ecosistema locale. I pesci e i molluschi predatori che si cibano principalmente di questi crostacei sono costretti a cacciare altre prede, una situazione che potrebbe innescare un collasso ecologico più ampio.
Inoltre si teme che, a causa del riscaldamento costante delle acque del mare di Bering, le piscine d'acqua fredda dove va a maturare la popolazione giovanile di granchi siano sempre meno. Ciò potrebbe provocare problemi di sovraffollamento, fame e malattie che aggraverebbero il collasso.
Ci sono anche timori maggiori per le popolazioni di granchi dovuto al riscaldamento delle acque del mare di Bering. Finora le acque più fredde hanno protetto l'attuale ecosistema dall'arrivo di altri pesci predatori. Il merluzzo, meno abituato alle temperature più basse, potrebbe iniziare a spostarsi nel mare di Bering e a nutrirsi della restante popolazione di granchi.
Le autorità hanno inoltre ipotizzato che il drastico crollo delle popolazioni di granchi sia derivato in parte anche dalla pesca.
Gli allevatori di granchi locali hanno espresso la loro preoccupazione per le pratiche di pesca a strascico, mediante le quali il fondale oceanico viene rastrellato alla cieca. Si ritiene inoltre che, man mano che le acque si riscaldano e le popolazioni ittiche di alto valore si spostano verso nord, le operazioni commerciali si spingano anch'esse verso nord, con la conseguente cattura indiscriminata di granchi.
Alla domanda del Guardian su cosa pensasse dei pescherecci a strascico, Erin Fedewa ha risposto che «si verifica sempre una cattura accidentale. In primavera, quando i granchi sono in fase di muta, sono potenzialmente molto vulnerabili alle interazioni con le attrezzature».
Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno come la pesca stia influenzando la popolazione di granchi. Ma molti ritengono che il cambiamento climatico sia ancora la vera forza trainante del declino della popolazione di granchi delle nevi e che sia necessario fare di più per prevenirne l'estinzione.
Dopo la notizia della cancellazione della stagione di pesca dei granchi, il Consiglio di gestione della pesca nel Pacifico settentrionale (NPFMC) ha annunciato un piano per la ripopolazione di questi crostacei. I pescatori di granchi dell'Alaska, dal canto loro, si augurano di ricevere sussidi da parte del governo federale per poter sostenere i costi associati alla stagione di pesca dei granchi andata perduta.