Spagna in ginocchio: alluvione scatena saccheggi e fame
Mentre il bilancio delle vittime continua a salire, le zone più colpite dalle piogge torrenziali nell'est della Spagna (con epicentro nella provincia di Valencia) hanno un aspetto apocalittico. E la sopravvivenza quotidiana è complicata dalla mancanza di aiuti.
Migliaia di persone sono rimaste intrappolate in città senza acqua, elettricità e cibo. Le autorità hanno immediatamente schierato l'esercito, ma non sono riuscite ancora a raggiungere ogni angolo della zona devastata.
Sono numerose le testimonianze di persone che affermano di avere fame e sete sui media spagnoli e sui social network. È un’emergenza mai vista prima e una situazione assolutamente insolita in un Paese europeo sviluppato.
Mentre le persone cercano di riparare i danni, la mancanza di beni di prima necessità provoca saccheggi da parte di persone senza scrupoli. Di notte, nel buio causato dalla mancanza di energia elettrica, secondo testimonianze dirette sui social network, in alcuni luoghi si verificano assalti alle abitazioni.
Ci sono anche persone che lasciano le proprie città a piedi, cercando di raggiungere luoghi più sicuri con acqua e cibo.
Di particolare impatto è stata la denuncia di Juan Manual Adsuara, sindaco del comune di Alfafar. Secondo il quotidiano spagnolo La Vanguardia, ha dichiarato: "Non abbiamo visto alcun aiuto, la gente vive con i morti nelle loro case". Una situazione estrema che, secondo diverse informazioni, si ripete in altri punti.
Nelle città colpite dalle forti piogge si possono vedere lunghe file. Si tratta di persone che aspettano che vengano distribuiti cibo e acqua. E sono "fortunati" perché ciò significa che, almeno, gli aiuti possono arrivare fin lì.
Le intense piogge hanno causato allagamenti e danni molto gravi alle infrastrutture. Ecco perché gli aiuti non possono raggiungere in modo convenzionale alcune delle località colpite.
Un esempio è la comunicazione ferroviaria, ampiamente utilizzata nella zona di Valencia. Si stima che i treni potrebbero restare fermi, secondo Oscar Puente, ministro dei Trasporti, "due o tre settimane".
Ogni ottobre sulla costa mediterranea sono frequenti piogge estremamente potenti. In questo caso, però, la quantità di acqua caduta è stata assolutamente eccezionale. Gli esperti lo collegano al riscaldamento del mare dovuto ai cambiamenti climatici.
Le immagini delle persone che, in un Paese economicamente sviluppato, devono cercare cibo e acqua ricordano le serie o i film distopici tanto di moda negli ultimi anni.
A ciò si aggiunge un’altra preoccupazione: che il disastro possa ripetersi. Questa è l'immagine della pioggia nella provincia di Cadice, un'altra zona della Spagna che è stata colpita.