Niente neve sull'Himalaya: una catastrofe ambientale... ed economica
Inizio gennaio: nessuna traccia di neve ai piedi dell'Himalaya, nella Valle del Kashmir, dove ogni anno migliaia di viaggiatori si riversano nelle stazioni sciistiche di Gulmarg, Pahalgam e Sonamarg.
È una cosa inaudita. Al New York Times, l'istruttore di sci Ishfaaq Ahmad Malik, 65 anni, ha dichiarato: "Non è mai successo prima nel mese di gennaio, non nella mia vita."
Stiamo parlando di un'area a 2.400 metri di altitudine, dove tra gennaio e marzo di solito c'è abbondanza di neve.
Ecco come dovrebbe apparire quest'area di stazioni sciistiche nel Kashmir indiano: come appariva solo un anno fa.
E questa è la realtà all'inizio del 2024: la neve si vede solo sulle alte vette.
Per questa zona, la mancanza di neve significa una vera e propria catastrofe economica: il turismo è uno dei suoi principali motori economici.
Ma siccità o non siccità, questa è un'altra immagine di Gulmarg, una destinazione che è affollata anche in estate da turisti alla ricerca di temperature più fresche. E i rifiuti si accumulano nei suoi prati in modo aberrante.
La crisi climatica è aggravata dal turismo di massa, ma quest'ultimo è un'importante fonte di ricchezza per alcune aree del pianeta. Come risolvere questo dilemma? Al momento, niente neve, niente turismo.
I fiumi in questa parte della valle del Kashmir sono senz'acqua. Gli esperti, secondo Reuters, ritengono che questa estrema siccità e le alte temperature siano legate a El Niño, un fenomeno causato dal riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico, che provoca eventi meteorologici estremi in diverse parti del mondo.
Ma al di là del fenomeno ciclico di El Niño, il riscaldamento globale generato dall'uomo (soprattutto attraverso l'uso massiccio di combustibili fossili) è responsabile di un riscaldamento globale che sta eliminando la neve in molte parti del mondo in cui si sciava.
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