La scoperta medica che più vite ha salvato nel corso della storia
Grazie al potere della scienza e della tecnologia, negli ultimi decenni sono stati compiuti notevoli progressi che hanno contribuito a salvare molte vite umane. Ma c'è un'importantissima scoperta medica che da quando è stata introdotta quasi due secoli fa ha salvato milioni di vite e che continua a essere messa in pratica ancora oggi.
E questa scoperta è... lavarsi le mani! Certo, oggi possiamo dare per scontata l'igiene delle mani, specialmente dopo aver vissuto la pandemia di Covid-19 ma, come osserva il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti, "i ricercatori stimano che se tutti si lavassero le mani regolarmente, si potrebbe prevenire un milione di decessi all'anno".
Al giorno d'oggi è normale prassi che i medici si disinfettino le mani prima di esaminare i pazienti o di eseguire un intervento per evitare la diffusione di germi nocivi, ma non è sempre stato così.
Forse ti sorprenderà sapere che l'igiene delle mani dei medici non è sempre stata granché. Infatti, secondo la Global Handwashing Partnership, fino al 1847 i dottori si limitavano a pulirsi le mani con un asciugamano o uno straccio dopo aver visitato un paziente prima di passare a quello successivo.
Oggi sembra assurdo che i medici non ritenessero necessario lavarsi le mani, e ancora più assurdo è il fatto che all'inizio si prendevano persino gioco di coloro che promuovevano l'igiene delle mani!
Il dottor Ignaz Semmelweis (1818-1865), medico ungherese che lavorava presso l'ospedale generale di Vienna, fu colui che fece questa straordinaria e rivoluzionaria scoperta.
Foto: di József Borsos - Ágnes Szemerédi: A fényképészet úttörői, blog OSZK, 2022 [1], dominio pubblico, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=123555011
A causa delle sue origini ebraiche, al dottor Semmelweis fu affidato il compito di dirigere i reparti di ostetricia, disciplina che all'epoca non occupava un posto di prestigio nella gerarchia accademica della medicina europea. Ben presto divenne ossessionato dalla soluzione di un problema molto importante.
Secondo History.com, se il parto avveniva in casa o era eseguito esclusivamente da ostetriche, all'epoca in Europa morivano circa 5 donne su 1.000.
Ma nei migliori ospedali materni in Europa e in America, il tasso di mortalità delle partorienti era spesso da 10 a 20 volte superiore.
Il dottor Semmelweis non riusciva a capire perché dare alla luce in un reparto ospedaliero fosse molto più pericoloso per le partorienti ed era determinato a scoprirne il motivo.
Inoltre, le partorienti morivano di una morte terribile. La malattia conosciuta come "febbre puerperale" provocava febbre elevata, pus e dolorosi ascessi, fino a quando la sepsi e il conseguente decesso le sopraffacevano. Tutto questo di solito si verificava nelle prime 24 ore dopo il parto.
Tuttavia, come racconta la Global Handwashing Partnership, nel 1846 il dottor Semmelwis ebbe un'intuizione, dopo aver notato che nel suo ospedale le madri assistite solo da ostetriche se la cavavano molto meglio di quelle assistite da studenti di medicina e medici.
Dopo alcune indagini, Semmelwis scoprì che prima di visitare il reparto maternità, i dottori e gli studenti di medicina iniziavano la loro giornata eseguendo autopsie.
Il dottore concluse che evidentemente le "particelle cadaveriche" con cui si contaminavano i medici e gli studenti che praticavano le autopsie venivano trasferite alle pazienti che in seguito visitavano.
Oggi è noto che queste "particelle" sono i batteri chiamati streptococchi di gruppo A. Non avendo mai eseguito interventi chirurgici o autopsie, le ostetriche non erano esposte a queste "particelle" dannose.
Immagine: provienente dalla Public Health Image Library (PHIL) del Center for Disease Control and Prevention, numero di identificazione #2110.
Il dottor Semmelweis stabilì quindi una nuova regola secondo cui tutti i medici dell'ospedale dovevano lavarsi le mani con una soluzione di cloruro di calce.
Di conseguenza, in poco tempo i tassi di mortalità nel reparto maternità furono drasticamente ridotti, fornendo la prima prova che lavarsi le mani poteva prevenire l'infezione.
Immagine: Power.corrupts - Opera propria, dominio pubblico, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4765094
Sfortunatamente, la comunità medica non era pronta ad accettare la scoperta e i consigli di Semmelweis. Molti medici erano contrariati dal fatto che stesse insinuando che fossero responsabili della morte delle loro pazienti.
Immagine: Ludwig Angerer - Semmelweis Museum of Medical History [1], dominio pubblico, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=123632632
Molti smisero persino di lavarsi le mani, adducendo come controargomento il fatto di credere alla nozione popolare dell'epoca che l'acqua fosse la causa delle malattie.
Solo pochi anni dopo, a Scutari, in Italia, un'infermiera inglese di nome Florence Nightingale sarebbe giunta a una conclusione simile mentre assisteva i pazienti durante la guerra di Crimea.
Foto: di Henry Hering (1814-1893) - National Portrait Gallery, Londra, dominio pubblico, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=61520366
A metà del XIX secolo, molti credevano che le infezioni fossero dovute a cattivi odori chiamati miasmi. Nightingale introdusse il lavaggio delle mani come pratica essenziale nell'ospedale di guerra in cui lavorava per combattere questi miasmi.
Grazie al lavaggio delle mani e ad altre pratiche igieniche da lei introdotte in ospedale, Florence Nightingale ridusse drasticamente il numero di infezioni contratte dai pazienti.
Si potrebbe pensare che i fantastici risultati di una pratica così semplice avrebbero spinto la comunità medica ad accettare la pratica del lavaggio delle mani, soprattutto perché l'efficacia della misura era stata dimostrata due volte. Purtroppo non è stato così e il lavaggio delle mani non riuscì a diventare una pratica comune.
Secondo un articolo della Global Handwashing Partnership sull'argomento, la pratica non è stata adottata su larga scala e il suo valore non è stato veramente riconosciuto fino agli anni '80!
Negli anni '80, il Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie degli Stati Uniti ha finalmente riconosciuto che l'igiene delle mani è uno dei modi migliori per prevenire le infezioni, una conclusione raggiunta dopo che diverse malattie di origine alimentare e sanitaria avevano suscitato la preoccupazione dell'opinione pubblica.
Da allora, queste conoscenze sono state ampiamente diffuse in tutto il mondo e hanno salvato innumerevoli vite.
Lavarsi le mani è un modo economico ed efficace per prevenire la trasmissione delle malattie. Quindi, la prossima volta che sei di fretta e credi di non avere tempo per lavarti le mani, pensaci due volte!
VEDI ANCHE: Secondo gli scienziati, fare queste 8 cose potrebbe allungare la vita di 6 anni