L'RMT degli USA: la nuova tecnologia antisatellite per contrastare le minacce di Russia e Cina
Il mondo sta diventando sempre più polarizzato e il futuro della guerra globale sta cambiando sotto i nostri occhi, ma gli Stati Uniti stanno tenendo il passo con le mutevoli esigenze dell'era tecnologica e hanno iniziato a prepararsi a schierare un nuovo e avanzato pezzo di tecnologia nel 2024: il Remote Modular Terminal.
Questo sistema di disturbo che la Space Force degli Stati Uniti si sta preparando a dispiegare è basato a terra, costruito con componenti commerciali già pronti all'uso e destinato a neutralizzare le minacce emergenti dalla Russia e dalla Cina.
Come ha riferito Bloomberg a luglio 2024, i nuovi jammer sono stati progettati per impedire alla Russia o alla Cina di trasmettere informazioni sulle forze americane nel corso di un conflitto, sebbene il Pentagono li abbia descritti come puramente difensivi.
Il dispositivo, denominato Remote Modular Terminal (RMT) ha la capacità di "interferire con i satelliti nemici saturando le onde radio con segnali concorrenti", come osserva Joe Sabella di The Defense Post. Il giornalista sottolinea che questa funzionalità può congestionare le onde radio, interrompendo di conseguenza le comunicazioni.
Foto: U.S. Air Force By Capt. Charles Rivezzo
"Nonostante le informazioni sull'RMT siano limitate, dalle immagini ufficiali disponibili online si evince che il dispositivo ha l'aspetto di un'antenna parabolica con un diametro di circa 3 metri", spiega Sabella.
I nuovi jammer terrestri non sono stati sviluppati per proteggere i satelliti statunitensi dalle interferenze provenienti da Russia o Cina, ma per "contrastare le capacità di comunicazione satellitare avversarie che possono facilitare gli attacchi", ha spiegato la Space Force in un comunicato, riportato da Bloomberg.
"Nelle rare occasioni in cui tratta l'argomento di queste capacità spaziali, il Pentagono si adopera per definire la sua tecnologia emergente di jamming satellitare come puramente difensiva e rigorosamente mirata", osserva Anthony Capaccio di Bloomberg.
La Space Force ha testato i suoi nuovi sistemi all'inizio del 2024 in due luoghi diversi e ha usato una terza location come centro di controllo. Il Comando di addestramento e preparazione spaziale (STARCOM) ha valutato aspetti quali la latenza del sistema, l'accuratezza dell'ingaggio del bersaglio e la sicurezza della rete.
Foto: U.S. Air Force By Capt. Charles Rivezzo
Il tenente colonnello Gerrit Dalman della U.S. Space Force ha dichiarato in un comunicato: "Questo evento testimonia il nostro nuovo approccio nei test integrati di sviluppo e operativi, finalizzati a velocizzare la fornitura di capacità pertinenti ai guardiani". Va notato che la Space Force chiama i suoi membri "guardiani".
Foto: U.S. Air Force By Capt. Charles Rivezzo
Sebbene non si abbiano maggiori informazioni sull'RMT, si sa che il sistema è stato sviluppato con l'intento di "rendere inutilizzabili i satelliti nemici per le comunicazioni, la sorveglianza o la guida delle armi".
I risultati dei test dell'RMT non sono stati resi pubblici, ma è logico supporre che il nuovo sistema deve aver performato positivamente, dal momento che la Space Force ha in programma di schierare i nuovi jammer terrestri a fianco dei suoi disturbatori di trasmissioni di medie e grandi dimensioni come il Counter Communications System e il Meadowlands System.
Foto: U.S. Air Force By Airman 1st Class Andrew Bertain
Secondo quanto riportato da Bloomberg, i primi 11 RMT dei 24 sviluppati saranno dispiegati nei prossimi mesi. L'installazione di tutti i dispositivi previsti era prevista per la fine del 2024, in diverse località che la Space Force, però, ha scelto di non rendere note.
Foto: Wiki Commons By U.S. Space Force / Tech. Sgt. Luke Kitterman, Public Domain
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