Otto affascinanti popoli nomadi di tutto il mondo
Il mondo d'oggi è costituito da Stati, suddivisi in regioni, a sua volta costellate di città e paesi in cui la gente vive e lavora. Tuttavia, ci sono gruppi di persone che si oppongono a questo stile di vita prestabilito: i popoli nomadi.
Gli Irish Travellers, noti anche come Pavee o An Lucht Siúil (in gaelico "gente che cammina"), sono uno dei gruppi più noti del mondo anglofono, che si spostano principalmente all'interno della Gran Bretagna e dell'Irlanda.
Secondo l'Enciclopedia Britannica, in Irlanda vivono circa 31.000 Pavee. Esistono anche popolazioni Pavee più ridotte nel Regno Unito, in Canada e negli Stati Uniti, dove sono note per le loro tradizionali reti familiari che forniscono protezione contro gli estranei.
I Kochi o Kuchi sono solitamente considerati l'ultima tribù nomade dell'Afghanistan. Si tratta di circa 1,5 milioni di persone, prevalentemente dedite alla pastorizia nell'Afghanistan centrale e meridionale.
Tradizionalmente apolitici, i Kochi o Kuchi sono stati segnati dal conflitto decennale in Afghanistan, che ha costretto migliaia di persone a cercare di insediarsi, senza particamente alcun aiuto da parte del governo.
Originario della Scandinavia, il popolo Sami è composto da 60.000-100.000 persone che vivono tra Norvegia, Svezia, Finlandia e la penisola di Kola in Russia.
I Sami si sostengono con la pesca, la caccia agli animali da pelliccia e la pastorizia, ma sono probabilmente conosciuti soprattutto per l'allevamento delle renne, che fa parte della loro identità culturale.
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I Khoisan sono una tribù di cacciatori-raccoglitori ed è ritenuto il più antico gruppo umano ad abitare l'Africa meridionale (la abita da oltre 20.000 anni).
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Conosciuti anche come Boscimani, circa 100.000 Khoisan vivono ancora oggi come cacciatori e raccoglitori, nonostante il colonialismo e la modernizzazione mettano a rischio il loro stile di vita tradizionale.
I beduini sono uno dei gruppi nomadi più conosciuti, con una popolazione di oltre 25 milioni di persone sparse in Africa settentrionale e nel resto del mondo arabo. Tradizionalmente hanno abitato il deserto arabo e siriano, il Sinai e il Sahara.
Sebbene molti beduini abbiano adottato una vita sedentaria e urbana, molti di loro mantengono e promuovono attività che fanno parte del loro patrimonio culturale, come andare in cammello e campeggiare nel deserto.
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I Nukak vivono ai margini della giungla amazzonica, nella regione del Guaviare, in Colombia. È una delle ultime tribù nomadi del bacino amazzonico, formata da meno di 2.000 persone che vivono di pesca, caccia e raccolta di cibo.
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I Nukak non sono entrati in contatto con la cultura occidentale fino agli anni '80; da allora, sono stati decimati dalle malattie e costretti alla fuga dai guerriglieri e dai coltivatori di coca.
I Berberi o Amazigh sono una famiglia di gruppi nomadi dell'Africa nord-occidentale, precedenti all'arrivo degli Arabi nella regione, uniti dalla tradizione e dalla decina di lingue berbere che parlano.
Secondo alcune stime, gli Amazigh sono oltre 35 milioni e la maggior parte di loro vive in Marocco e Algeria. Tuttavia, i confini politici e la repressione dei governi hanno influenzato le loro tradizionali rotte migratorie.
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Secondo il National Geographic, in Iran ci sono oltre un milione di persone che fanno parte di gruppi nomadi. Queste tribù includono i Bakhtiari, i Basseri e gli Hadavand.
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Il più grande popolo nomade dell'Iran è quello dei Qashqai, con oltre 400.000 membri. Si tratta di una tribù di origine turca che tende ad abitare l'Iran centrale e meridionale.