Perché negli Stati Uniti ci sono solo 2 partiti politici
Stati rossi e Stati blu. Conservatori e liberali. Il GOP ("Grand Old Party") e il partito di John Fitzgerald Kennedy e Franklin Delano Roosevelt. È impossibile separare la politica statunitense dal sistema bipartitico che l'ha definita per la maggior parte della sua storia. Tuttavia, non è sempre stato così.
Nei primi anni di storia degli Stati Uniti, non esistevano partiti politici formali. Infatti, i padri fondatori come James Madison e Alexander Hamilton respinsero la formazione di fazioni politiche all'interno del governo.
Tuttavia, con la nascita della nazione sorsero vari interrogativi: gli Stati Uniti dovevano avere un governo forte e centralizzato o essere una federazione di Stati indipendenti? La schiavitù doveva estendersi ai nuovi Stati americani? La politica estera doveva essere espansionistica o isolazionistica?
Queste e molte altre questioni crearono alcune delle prime correnti politiche, come quelle dei Federalisti, i Democratici-Repubblicani e il Partito Whig. Tuttavia, si trattava di schieramenti molto meno organizzati e articolati rispetto ai partiti politici moderni.
La nascita del Partito Democratico risale al 1828, quando diversi politici e gruppi interessati confluirono a sostegno della candidatura presidenziale di Andrew Jackson.
Con quasi 200 anni di storia, il Partito Democratico è considerato il più antico partito politico ancora attivo.
Tuttavia, è importante sottolineare che il Partito Democratico originario era a favore di un governo centralizzato con un potente ramo esecutivo, dell'agrarianismo, dell'espansionismo e degli interessi degli Stati schiavisti.
Parallelamente, il Partito Repubblicano ha subito un'evoluzione simile. Sorse dalle ceneri del partito Whig, opposto a Andrew Jackson, nel 1854.
Il partito di Abraham Lincoln originariamente era noto per sostenere cause considerate liberali, come il protezionismo economico, le libertà individuali e l'abolizione della schiavitù.
I due partiti dominarono la politica statunitense a partire dagli anni Sessanta del XIX secolo. È in questo periodo che i vignettisti iniziarono a raffigurare i democratici e i repubblicani rispettivamente come un asino e un elefante.
Tuttavia, la loro evoluzione e i loro cambiamenti di posizione politica non sono stati del tutto netti e ben definiti.
Nei primi anni del 1900, i repubblicani furono messi in relazione con gli industriali del Nord e il sistema economico capitalista del laissez-faire. Non tutti i membri del partito, però, erano d'accordo con queste politiche. Su tutti, il presidente repubblicano Theodore Roosevelt, che promosse misure antitrust.
Roosevelt finirà per abbandonare il Partito Repubblicano insieme ad altri moderati e si candiderà infruttuosamente alle elezioni con il primo "terzo partito" nella storia degli Stati Uniti, da lui fondato: il Partito Progressista, chiamato anche "Bull Moose Party".
Fra il 1933 e il 1943, un suo lontano cugino, Franklin Delano Roosevelt, avrebbe introdotto un nuovo piano di riforme sociali ed economiche conosciuto come il "New Deal" per far fronte alla Grande Depressione. Il programma prevedeva aiuti ai disoccupati, l'adesione al sistema di sicurezza sociale e una serie di misure economiche.
Allo stesso tempo, il Partito Democratico ha praticamente governato il Sud degli Stati Uniti senza opposizione fino agli anni '50 e '60, quando ha iniziato a sostenere i diritti civili.
Il "Civil Rights Act", la legge sui diritti civili del 1964 approvata durante l'amministrazione Johnson, fece grandi passi avanti per garantire pari libertà alla popolazione afroamericana.
I Dixiecrat (elettori del sud vicini alle posizioni politiche dei Democratici, ma contrari alle leggi anti-segregazionismo) rimasero all'interno del partito fino agli anni '90. Tuttavia, nel complesso i cristiani bianchi conservatori del Sud si sentirono tagliati fuori e il Partito Repubblicano ne approfittò.
I repubblicani socialmente progressisti degli anni '60, come Nelson Rockefeller, persero terreno a favore di una nuova generazione di dirigenti del partito che puntò ad attrarre gli elettori conservatori insoddisfatti, come quelli del Sud degli Stati Uniti.
A Richard Nixon viene spesso attribuito il merito di aver spostato più a destra il Partito Repubblicano, puntando sulla cosiddetta "Strategia sudista" che gli permise di raccogliere molti voti, creando un solido blocco conservatore nel Sud del Paese.
Ronald Reagan avrebbe consolidato le fondamenta del Partito Repubblicano come lo conosciamo oggi, votato alle politiche neoliberali e ai valori conservatori.
Una curiosità: è stato solo in occasione delle elezioni presidenziali del 2000 che il blu è diventato il colore dei Democratici e il rosso dei Repubblicani. Ciò è dovuto al lungo processo di riconteggio dei voti nello Stato della Florida che si prolungò per settimane e che fece slittare di oltre un mese il risultato ufficiale.
Immagine: claybanks / Unsplash
L'elezione di Donald Trump nel 2016 ha cambiato le carte in tavola della politica statunitense, dando al Partito Repubblicano un nuovo orientamento più populista.
Tuttavia, è ancora troppo presto per capire tutte le implicazioni della presenza di Donald Trump nella politica statunitense e la direzione che prenderà il sistema bipartitico americano.
VEDI ANCHE: Gli Stati Uniti potrebbero vincere una guerra simultanea contro la Cina e la Russia?