Poliziotti cinesi dispiegati in Ungheria: un caso precedente anche in Italia nel 2015

Agenti di polizia cinesi in Ungheria
Un accordo sulla sicurezza concluso a febbraio
Monitoraggio della diaspora cinese
Maggiore controllo?
Nessun dettaglio
Un precedente in Italia
Pattuglie presenti in Serbia
Postazioni clandestine in tutta Europa
Un'operazione di comunicazione
Vicinanza a Pechino
La scommessa cinese di Viktor Orban
L'amico di Pechino
Un atto di equilibrio
Un ponte con la Cina?
Cooperazione economica
Investimenti futuri
Una spina nel fianco dell’Europa?
Agenti di polizia cinesi in Ungheria

Hai letto bene! Gli agenti di polizia cinesi saranno presto inviati in Ungheria, come annunciato dal Ministero degli Interni all'inizio di marzo.

Un accordo sulla sicurezza concluso a febbraio

Questa operazione viene effettuata nel quadro di un accordo di sicurezza concluso lo scorso febbraio tra i due Stati, durante l'incontro a Budapest tra Wang Xiaohong, ministro cinese della Pubblica Sicurezza, e il suo omologo ungherese.

Monitoraggio della diaspora cinese

Per le autorità europee la questione è chiara: l'obiettivo è quello di rendere più facile per Pechino il monitoraggio della sua comunità, che è molto numerosa in Europa e non sempre solidale con l'attuale regime.

Maggiore controllo?

Attualmente in Ungheria vivono circa 18.000 cinesi, un numero che è quasi raddoppiato in 10 anni. "La Cina dispone di mezzi più efficaci per controllarli rispetto agli agenti di polizia locali", ha affermato Richard Turcsanyi, specialista in relazioni tra Cina e UE presso l'Istituto di studi centroeuropei sull'Asia di Bratislava, citato da 'France 24'.

Foto: Ervin Lukacs/Unsplash

Nessun dettaglio

Budapest, però, non ha fornito dettagli sull’operazione. "Non sappiamo quando, dove o perché avrebbero avuto luogo queste pattuglie della polizia cinese", indica Zsuzsanna Vegh, specialista dei paesi dell'Europa centrale presso il German Marshall Fund, un think tank con sede in Germania, citato dal canale francese.

Foto: Szabolcs Toth / Unsplash

Un precedente in Italia

Non è la prima volta che le forze di polizia cinesi operano sul suolo europeo. In Italia, tra il 2015 e il 2019 sono stati effettuati controlli congiunti in città come Roma, Milano e Torino.

Pattuglie presenti in Serbia

Inoltre, un altro stato europeo non appartenente all’UE, la Serbia, ospita attualmente agenti di polizia cinesi. Questa collaborazione ha portato “all'acquisto di telecamere cinesi di videosorveglianza dotate di software di riconoscimento facciale che sono state installate a Belgrado”, precisa Zsuzsanna Vegh.

Foto: Milosz Klinowski/Unsplash

Postazioni clandestine in tutta Europa

Al di là di un eventuale rischio per la privacy rappresentato da questa tecnologia, la questione delle stazioni di polizia cinesi non ufficiali, sparse in tutta Europa, rimane scottante.

Un'operazione di comunicazione

Anche il dispiegamento di agenti di polizia cinesi in Ungheria rappresenta un’ottima operazione di comunicazione per entrambe le parti. La propaganda cinese “probabilmente sarà in grado di utilizzare le foto degli agenti di polizia cinesi a Budapest per mostrare fino a che punto Pechino sta agendo per la sicurezza dei suoi turisti all’estero”, afferma Richard Turcsanyi.

Vicinanza a Pechino

Inoltre, il capo del governo ungherese, Viktor Orban, “può usarlo per riaffermare la sua vicinanza a Pechino e far capire a Bruxelles e Washington che l’Ungheria è un Paese sovrano che può sviluppare una propria diplomazia nei confronti della Cina, anche in materia di sicurezza, ” continua l’esperto.

La scommessa cinese di Viktor Orban

Orban "ha sempre detto che per l’Ungheria il futuro è nell’Est. La sua scommessa è che il grande vincitore del 21° secolo sarà la Cina e che quindi dobbiamo prenderci cura dei rapporti con Pechino", analizza Jakub Jakobowski del Centro di studi orientali di Varsavia, citato da 'France 24'.

L'amico di Pechino

Il leader nazionalista continua a dimostrare la sua vicinanza a Pechino. Come ricorda 'Les Échos', è stato, ad esempio, l'unico leader di un paese dell'UE a partecipare al forum La Via della Seta, organizzato nella capitale cinese lo scorso ottobre.

Un atto di equilibrio

Inoltre, il primo ministro ungherese ha appena incontrato Donald Trump, ex presidente americano e candidato alle presidenziali del 2024, in aperto conflitto con la Cina.

Un ponte con la Cina?

All'interno delle istituzioni europee, Budapest infastidisce e disturba giocando regolarmente la carta cinese, pur evitando di offendere gli interessi economici dei suoi partner, in particolare della Germania.

Cooperazione economica

Per l’Ungheria di Viktor Orban, tuttavia, questa partita non è una partita persa, perché la Cina, già il principale investitore straniero del paese, dovrebbe rafforzare la sua cooperazione economica con questo piccolo Stato dell’Europa centrale.

Foto: Elia G/Unsplash

Investimenti futuri

Come indica 'France Info', il leader cinese dell'auto elettrica, BYD, installerà in Ungheria la sua principale fabbrica europea, con un migliaio di posti di lavoro in gioco. Anche il gigante delle telecomunicazioni Huawei e diversi produttori di batterie hanno progetti in questo paese.

Una spina nel fianco dell’Europa?

Tra i rischi dell’ingerenza cinese, i pericoli per la privacy e la presenza di un alleato sempre più assertivo con Pechino tra i suoi membri, l’Unione Europea potrebbe essere direttamente minacciata. Fino a che punto si spingeranno le operazioni di sicurezza della Cina in Ungheria?

Foto: Antoine Schibler/Unsplash

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