Prevenzione cardiovascolare: i cinque fattori modificabili che fanno la differenza
Una recente ricerca ha identificato cinque fattori di rischio modificabili che possono influenzare lo sviluppo di malattie cardiovascolari. La comprensione e la gestione di questi fattori potrebbero essere decisivi per la prevenzione. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Innanzitutto, vediamo cosa si intende per malattie cardiovascolari. Come spiega il sito del Ministero della Salute, si tratta di un gruppo di patologie cui fanno parte le malattie ischemiche del cuore e le malattie cerebrovascolari, spesso legate all'aterosclerosi.
L'aterosclerosi è una malattia caratterizzata dalla formazione di accumuli lipidici, le cosiddette placche, nelle pareti delle arterie, che ne causano il restringimento e aumentano le probabilità di subire un infarto o un ictus.
Tuttavia, questo funesto destino può essere evitato se si conoscono i cinque fattori responsabili di più del 50% delle malattie cardiovascolari. Quali sono questi cinque fattori di rischio?
L'indice di massa corporea, il diabete, i livelli di pressione sanguigna sistolica, il fumo e il colesterolo non-HDL sono legati a oltre la metà dei casi di malattie cardiovascolari (57,2% per gli uomini e 52,6% per le donne).
"Questo risultato dovrebbe incoraggiare i decisori a elaborare azioni preventive a livello globale", sottolinea la dott.ssa Christina Magnussen in una revisione della ricerca per la rivista online Practice Update.
Secondo gli autori dello studio, i cinque fattori di rischio sono inoltre correlati alla mortalità per tutte le cause, il che significa che potrebbero anche comportare un maggiore rischio di morte. Il 22,2% delle morti nelle donne e il 19,1% delle morti negli uomini partecipanti allo studio sono imputabili a questi cinque fattori.
A questo maxi studio hanno partecipato circa 1.518.000 persone, delle quali 80.596 hanno sviluppato una malattia cardiovascolare dopo un follow-up mediano di soli 7,3 anni.
È interessante notare che, come sottolineano gli autori dello studio, un gran numero di casi di malattie cardiovascolari (CVD) rimane inspiegabile: "Rimane un grande divario tra l'identificazione delle CVD come problema, l'individuazione del miglior pacchetto di soluzioni e la loro realizzazione".
Secondo gli autori dello studio, le patologie cardiovascolari sono state la causa della morte di 6,2 milioni di persone di età compresa tra i trenta e i settant'anni nel 2019, perciò si tratta di un'area di ricerca molto importante per il futuro, specialmente perché è possibile modificare alcune abitudini di vita e ridurre così il rischio di sviluppare queste malattie.