Putin revoca il decreto chiave sulla sovranità della Moldavia, che teme un golpe della Russia

Si avvicina un colpo di stato in Moldavia orchestrato da Putin?
Riavvicinamento con l'Occidente sempre più lontano
Scompare un'importante salvaguardia della sovranità della Moldavia
Promuovere gli interessi russi in un clima politico mutevole
La rivelazione del piano per un colpo di stato
La denuncia di Maia Sandu
'Il cambio di potere a Chisinau sarebbe forzato'
Coinvolgimento di partiti filorussi moldavi
Progetto di golpe rivelato dall'Ucraina
Le parole di Zelensky a Bruxelles
La Russia nega tutto
'Non interferiamo negli affari interni...'
Alimentare la tensione
La Russia non è una minaccia per la Moldavia
Le proteste dei sostenitori filorussi
'Abbasso Maia Sandu!'
Si avvicina un colpo di stato in Moldavia orchestrato da Putin?

Vladimir Putin ha revocato un decreto chiave del Cremlino a favore della sovranità della Moldavia solo una settimana dopo le accuse di tentativo di colpo di stato rivolte al leader russo da parte della presidente della Repubblica ex sovietica.

Riavvicinamento con l'Occidente sempre più lontano

Il 21 febbraio scorso Putin ha revocato un decreto del 2012 che delineava la politica estera della Federazione Russa, un importante documento che faceva parte di un più ampio processo di riavvicinamento di Mosca all'Occidente.

Scompare un'importante salvaguardia della sovranità della Moldavia

Il decreto del 2012 conteneva un'importante sezione dedicata alla crisi separatista in Transnistria, secondo la quale Mosca si impegnava a lavorare per una risoluzione che rispettasse la "sovranità" e l'"integrità territoriale" della Moldavia.

Promuovere gli interessi russi in un clima politico mutevole

L'ordinanza di revoca del decreto, pubblicata dal Cremlino sul suo sito web, ha addotto i "profondi cambiamenti in atto nelle relazioni internazionali" come motivo alla base della rinuncia della Russia agli impegni assunti nel 2012.

La rivelazione del piano per un colpo di stato

La revoca dell'impegno di Putin a rispettare la sovranità moldava è arrivata pochi giorni dopo che la Russia è stata accusata di pianificare un colpo di Stato in Moldavia.

La denuncia di Maia Sandu

Lo scorso 13 febbraio, la Presidente moldava Maia Sandu ha accusato Putin e lo Stato russo di tramare un colpo di Stato nel suo Paese, con l'obiettivo di utilizzare i manifestanti della "cosiddetta opposizione" per "rovesciare l'ordine costituzionale".

'Il cambio di potere a Chisinau sarebbe forzato'

"Attraverso azioni violente, mascherate dalle proteste della cosiddetta opposizione, il cambio di potere a Chisinau sarebbe forzato", ha dichiarato la presidente moldava.

Coinvolgimento di partiti filorussi moldavi

"Per la realizzazione del piano, gli autori fanno affidamento su diverse forze interne, ma soprattutto su gruppi criminali come il partito Sor e tutti i suoi derivati", ha aggiunto Maia Sandu.

Progetto di golpe rivelato dall'Ucraina

I documenti che rivelano il progetto di golpe da parte della Russia in Moldavia sarebbero stati trasmessi a Sandu dal governo ucraino, che aveva intercettato i piani e ne aveva rivelato pubblicamente l'esistenza durante un vertice dell'UE a Bruxelles.

Le parole di Zelensky a Bruxelles

"Ho informato [la presidente Sandu] che abbiamo intercettato il piano di distruzione della Moldavia ad opera dell'intelligence russa", ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ai rappresentanti degli Stati membri dell'Unione Europea il 9 febbraio scorso.

La Russia nega tutto

La portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova si è affrettata a negare le accuse di Sandu in un comunicato, definendole "completamente infondate e ingiustificate".

'Non interferiamo negli affari interni...'

"A differenza dei Paesi occidentali e dell'Ucraina, noi non interferiamo negli affari interni della Moldavia e di altri Paesi del mondo", ha aggiunto la Zakharova.

Alimentare la tensione

Maria Zakharova ha accusato Kiev di aver tentato di alimentare la tensione tra Russia e Moldavia per portare Chisinau "a un duro confronto con la Russia".

La Russia non è una minaccia per la Moldavia

"La Russia non rappresenta una minaccia per la sicurezza della Repubblica di Moldavia", conclude la dichiarazione del Ministero degli Esteri russo.

Le proteste dei sostenitori filorussi

Da quando è stato rivelato il presunto piano per rovesciare il governo democraticamente eletto della Moldavia, nel Paese si è scatenata un'ondata di proteste organizzate da un gruppo affiliato al "partito moldavo Sor, favorevole alla Russia", secondo quanto riportato da France 24.

'Abbasso Maia Sandu!'

France 24 aggiunge: "Alcuni dei manifestanti radunati a Chisinau hanno chiesto le dimissioni della presidente del Paese, al grido di 'Abbasso Maia Sandu!'", il che riecheggia l'allarme lanciato dalla leader il 13 febbraio scorso.

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