Ecco il luogo più remoto della Terra
Il nostro pianeta nasconde ancora migliaia di segreti, soprattutto per i non addetti ai lavori. Ci sono luoghi sconosciuti, ancora da scoprire, e altri di cui sappiamo davvero molto poco.
Esiste un luogo che, a causa delle sue cattive condizioni per la vita marina e della sua inaccessibilità, è diventato un cimitero di oggetti spaziali. Si chiama Point Nemo.
Immagine: Sarah Lee/Unsplash
Point Nemo si trova nel mezzo dell'Oceano Pacifico, lontano dalla terraferma e dai territori dove c'è vita umana.
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Infatti, le aree terrestri più vicine a questo punto distano ben 2.688 chilometri.
Foto: D. García Castellanos. U. Lombardo Gazzetta Geografica Scozzese
Secondo i dati del Servizio Oceanico dell'Amministrazione Nazionale Oceanica e Atmosferica (NOAA), la posizione esatta di quello che hanno chiamato 'Polo di inaccessibilità del Pacifico' è a 48°52,6' di latitudine sud e 123° 23,6' di longitudine ovest.
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Le coste più vicine sono quelle dell'Isola Ducie, a nord; dell'Isola Maher in Antartide, a sud; delle Isole Chatham, in Nuova Zelanda, a ovest; e del territorio cileno a est.
Gli esseri umani più vicini a Point Nemo non sono nemmeno sulla Terra: sono gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale! La ISS orbita ad un massimo di 416 chilometri dalla Terra e si trova ad una distanza ancora minore quando sorvola Point Nemo.
La vita marina di Point Nemo è "la regione dell'oceano meno biologicamente attiva al mondo", come ha spiegato alla BBC l'esperto oceanografo Steven D'Hondt.
Secondo D'Hondt, a Point Nemo non c'è molta diversità animale, né in superficie né sul fondo marino, che è uno spazio "praticamente senza vita".
Ciò è dovuto alla sua posizione in quello che è conosciuto come la Corrente del Pacifico del Sud, un'enorme corrente rotante che blocca l'ingresso di acque più fredde e ricche di nutrienti.
Foto: NASA
Inoltre, c'è il fatto che, essendo così lontano dalla terraferma, impedisce al vento di trasportare molta materia organica che serve come cibo necessario per il mantenimento della vita animale.
Tutte queste condizioni rendono Point Nemo il luogo ideale per le agenzie spaziali di tutto il mondo per calcolare la traiettoria di rientro e dove condurre i veicoli spaziali una volta usciti dall'orbita.
È infatti il luogo in cui la NASA intende far atterrare la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), che dovrà essere smantellata e riconfigurata nel 2024.
A Point Nemo, ci sono altre stazioni spaziali mitiche, come la russa Mir, che si trova lì dal 2001. Ci sono anche sei stazioni del programma sovietico Saliut.
Si possono trovare anche numerose astronavi che sono state utilizzate per servire la Stazione Spaziale Internazionale nel corso degli anni. Ce ne sono ben 263, dismesse tra il 1971 e il 2016.
Immagine: NASA/Unsplash
L'obiettivo delle agenzie spaziali, quando utilizzano Point Nemo, è quello di evitare che i detriti spaziali cadano sulla superficie terrestre e possano costituire un pericolo per gli esseri umani.
Ecco perché le agenzie spaziali di molti Paesi, come Stati Uniti, Russia e Giappone, soprattutto, dirigono le loro astronavi o i loro satelliti verso questo punto.
Immagine: Eric Tompkins/Unsplash
L'archeologa Alice Gorman, dell'Università di Flindres ad Adelaide, in Australia, afferma che, come nel caso dei naufragi, "gli habitat vengono creati e colonizzati da tutto ciò che vive in quelle profondità".
L'unico pericolo per le forme di vita in quel luogo, osserva Gorman, sarebbe in caso di fuoriuscita di carburante da queste navi. Il resto, assicura, "non dovrebbe rappresentare una minaccia per la vita acquatica".
Point Nemo prende il nome dal personaggio che lo scrittore Jules Verne creò per il suo '20.000 leghe sotto i mari', tenendo conto che Nemo è una parola latina che significa 'nessuno'.
Fu scoperto, o meglio calcolato, dall'ingegnere e topografo croato-canadese Hrvoje Lukatela nel 1992, che stava cercando il luogo più remoto della Terra.
Per farlo, Lukatela ha utilizzato un software informatico di alta precisione per ottenere una risoluzione numerica di circa 1 millimetro.
Lo ha fatto basandosi sui dati della Digital Chart of the World, compilata dall'Agenzia di Mappatura della Difesa degli Stati Uniti, ora nota come National Geospatial Intelligence Agencie.
È stato grazie alla mano di Lukatela e a quella di un importante team di ricerca che è stato possibile individuare questo spazio.
Grazie a lui, oggi esiste un luogo particolare per sbarazzarsi di questi detriti spaziali, con un impatto minimo sia sugli esseri umani che sulla vita marina.
Immagine: SpaceX/Unsplash
Cosa ne sarà di Point Nemo in futuro, nessuno lo sa davvero. Sarà sostenibile e vantaggioso per tutti a lungo termine? Solo il tempo potrà dirlo.
Immagine: NASA/Unsplash
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