Russia, un gruppo di imprese propone settimane lavorative di sei giorni allo stile sovietico
Stando a quanto ha rivelato il Ministero della Difesa britannico, un gruppo di imprenditori russi ha esortato il Cremlino a introdurre un regime lavorativo di tipo sovietico a sostegno dello sforzo bellico del Paese.
I dirigenti di varie imprese russe hanno chiesto al governo federale di implementare settimane lavorative di sei giorni per soddisfare le crescenti esigenze a livello economico, stando al recente aggiornamento dell'intelligence britannica.
Tuttavia, non sono solo gli impresari a chiedere di far lavorare i dipendenti un giorno in più a settimana. Anche i media russi finanziati dallo Stato si sono uniti al loro appello affinché si risollevi l'economia e la Russia possa vincere la guerra.
Stando alle indicazioni del rapporto dell'intelligence britannica, il dibattito pubblico in Russia è sempre più orientato verso un approccio "che richiede ai cittadini di fare volontariamente dei sacrifici a sostegno dello sforzo bellico".
Secondo il Ministero della Difesa britannico, uno di questi sacrifici consisterebbe nell'aumento dell'orario di lavoro senza retribuzione aggiuntiva. La proposta è stata diffusa dai media del Paese.
Margarita Simonyan, caporedattrice del media russo RT e una delle giornaliste più vicine al presidente Putin, viene segnalata dal rapporto dell'intelligence britannica come una delle voci che sta dirigendo la propaganda informativa in Russia. Recentemente, infatti, si è espressa in merito al dovere dei cittadini.
L'aggiornamento dell'intelligence britannica sottolinea che il 21 maggio 2023 Margarita Simonyan ha esortato i cittadini a fare due ore extra di lavoro nelle fabbriche di munizioni alla fine della loro normale giornata lavorativa.
"I nostri ragazzi rischiano la vita e ogni giorno… E noi siamo seduti a casa nostra. Se l'industria non sta al passo, prendiamo noi in mano la situazione!", ha affermato Simonyan, secondo quanto riportato da Newsweek.
"Non siamo tutti pronti a venire ad aiutare per due ore dopo il lavoro?", ha proseguito Margarita Simonyan, prima di spiegare che la Russia sta combattendo contro l'Ucraina da sola e senza alleati.
La giornalista ha aggiunto che decine di Paesi hanno fornito munizioni all'Ucraina e che gli spettatori indignati dovrebbero tenere presente contro chi sta combattendo la Russia e perché.
L'aggiornamento del Ministero della Difesa britannico osserva che il "cambiamento del tono delle conversazioni in Russia" ricorda "il senso di costrizione sociale di tipo sovietico".
"Evidenzia inoltre come la leadership identifichi molto probabilmente la performance economica come un fattore decisivo per vincere la guerra", si legge nell'aggiornamento, che però non fornisce dettagli concreti al riguardo.
L'aggiornamento dell'intelligence britannica non ha specificato quali sono le aziende che hanno richiesto l'introduzione della settimana lavorativa di sei giorni, né ha rivelato le intenzioni del Cremlino in merito all'accettazione dell'appello.
Business Insider osserva che il cambiamento nel dibattito pubblico è avvenuto proprio quando il fondatore del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha messo in guardia sulla possibilità di una rivoluzione in Russia.
"Tutto potrebbe finire come nel 1917, con una rivoluzione, quando prima si sollevano i soldati e poi i loro cari", ha detto Prigozhin al blogger filo-russo Konstantin Dolgov, stando a quanto riporta il Times.
Anche se a questo punto è improbabile che si verifichi una rivoluzione, è interessante notare come sta cambiando lo spazio dell'informazione in Russia. Sarà sufficiente a convincere i cittadini a fare i "sacrifici" richiesti dai media e dagli impresari russi?