Saccheggiato, ora torna a casa: il tesoro che gli Stati Uniti hanno rubato all'Italia
Dopo tanti anni di attesa e lunghe indagini, gli Stati Uniti hanno restituito recentemente all'Italia un tesoro di grande valore: circa 600 opere archeologiche di periodi diversi che vanno dal IX secolo a.C. al II d.C.
Questo tesoro, che ha un valore stimato di 60 milioni di euro, secondo il Ministero della Cultura italiano, comprende vari oggetti: monete, dipinti, documenti, statue in bronzo, manoscritti.
Le opere furono rubate nel tempo da ladri, che si arricchivano sottraendo oggetti da campi santi e siti archeologici antichi per rivenderli.
Queste opere sono arrivate illegalmente fino a musei e gallerie d'arte riconosciuti negli Stati Uniti, ma sono finite anche nelle mani di collezionisti e trafficanti d'arte internazionali.
Foto: Alex Simpson/Unsplush
Non è un caso, ad esempio, che il Getty Center di Los Angeles sia da tempo considerato il museo “dei saccheggiatori”. Anche la sua storica curatrice è finita a processo in Italia per traffico di reperti rubati, come ricorda il quotidiano Il Post.
Foto: Samuel Lu / Unsplush
Come spiega il Ministero, i reperti recuperati sono testimonianze storico-scientifiche delle culture villanoviana, etrusca, magno-greca, sannita, apula e romano-imperiale, provenienti dalle regioni Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.
Di cosa si compone esattamente questo Tesoro? Lo precisa in un comunicato il Ministero della Cultura italiano.
Numerosi vasi villanoviani, buccheri e lastre dipinte etrusche, anfore e crateri apuli, coppe in argento, teste in marmo e bronzo.
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C'è anche una coppia di dipinti del Seicento, olio su tela di forma ovale, rubati il 25 febbraio 1997 da un'abitazione privata a Cucciago (Como), e ritrovati presso una casa d'aste a Los Angeles.
E poi: monete d'oro archeologiche, trafugate il 3 luglio 2009 dal Museo Archeologico Nazionale di Parma, trovate in diverse aste a New York, Dallas, Los Angeles, Chicago e Porto Rico. E un tetradramma d'argento di Naxos del IV secolo a.C., raffigurante gli dei del vino Dioniso sul dritto e Sileno sul rovescio, trafugato in scavi illeciti prima del 2013 in Sicilia e ritrovato a New York nel 2023, dove era in vendita per 500.000 dollari.
Tra le opere in ritorno in Italia, figura addirittura un mosaico raffigurante il mito di Orfeo che incanta gli animali selvatici con il suono della lira, datato alla metà del III-IV secolo d.C.: apparteneva alla collezione privata di un noto collezionista newyorchese e proveniva da scavi clandestini in Sicilia, realizzati prima del 1991.
Tutti questi reperti sono stati recuperati grazie alla collaborazione e alle indagini dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), nonché delle Procure italiane e di New York e del Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti.
Come spiegato in una nota il ministero, il TPC per recuperare queste opere ha utilizzato il Database dei beni culturali rubati illegalmente, che rappresenta il più grande archivio al mondo di beni artistici rubati. Comprende infatti più di 7 milioni di oggetti censiti. Di questi, 1.315.000 sono ancora da recuperare.
Questo archivio utilizza uno strumento di I A che ricerca continuamente su internet e nei social network le opere d'arte rubate.
Grazie a questo strumento, nel 2023, sono stati recuperati 105.474 reperti artistici, per un valore stimato di oltre 264 milioni di euro.
“Oggi è una bellissima giornata per il patrimonio culturale della Nazione”, ha affermato il Ministro dei Beni Culturali, Gennaro Sangiuliano. “Riportare in Italia questi beni permetterà anche di sanare tante ferite che si sono aperte negli anni nei territori dove sono stati trafugati, privando le comunità di pezzi importanti della loro identità”, ha aggiunto.
Anche il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, ha espresso soddisfazione. "Oltre a essere opere d'arte di inestimabile valore rappresentano l'alta espressione della nostra storia, della nostra cultura e della nostra identità nazionale", ha affermato.