La scoperta di un'antica lingua che racchiude i segreti di uno dei più potenti imperi della storia
Un gruppo di archeologi ha scoperto un'antica lingua finora sconosciuta che potrebbe rivelare i segreti di un impero un tempo molto potente. Ecco cosa sappiamo del ritrovamento e perché potrebbe essere una delle scoperte archeologiche più rilevanti degli ultimi decenni.
Gli scavi presso le rovine di Boğazköy Hattusha, antica capitale dell'impero ittita durante l'età del bronzo, hanno portato alla luce una tavoletta d'argilla con una scritta in una lingua finora sconosciuta. Come spiega la rivista specializzata Popular Mechanics, si tratterebbe di una recitazione relativa a un rituale straniero.
Per comprendere l'importanza del ritrovamento, è necessario conoscere la storia dell'antico impero ittita e della sua capitale Hattusa. Gli Ittiti abitavano la maggior parte dell'odierna Turchia e parte della Siria e il loro impero era una grande potenza dell'età del Bronzo.
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L'impero ittita, uno dei tanti grandi imperi dell'epoca, governò le proprie terre dal 1650 a.C. al 1200 a.C. Le rovine dell'antica capitale, Hattusa, hanno restituito al mondo decine di migliaia di tavolette d'argilla negli ultimi secoli.
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Secondo un articolo di Newsweek, gli scavi presso il sito archeologico di Boğazköy Hattusha vanno avanti da oltre un secolo sotto la supervisione dell'Istituto Archeologico Tedesco. Finora è stato rinvenuto un numero considerevole di tavolette d'argilla con scrittura cuneiforme.
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La scrittura cuneiforme è uno dei sistemi di scrittura più antichi del mondo, sviluppato dall'antico popolo dei Sumeri più di 5000 anni fa e in uso nel Vicino Oriente antico tra la fine del IV millennio a.C. e il I secolo d.C.
Sono più di 30.000 le tavolette con scrittura cuneiforme portate alla luce dagli scavi presso l'antica capitale ittita. Ogni nuovo ritrovamento ha aiutato gli archeologi a ricostruire la storia dell'impero, la sua civiltà e le sue tradizioni. Tuttavia, l'ultima scoperta è un po' diversa dalle altre.
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Quasi tutti i reperti cuneiformi scoperti ad Hattusa sono scritti in ittita, ma uno di quelli portati alla luce durante gli scavi del 2023 contiene la recitazione di un rituale scritto nella lingua di un popolo proveniente dalla terra di Kalašma.
Kalašma era un'area al confine nord-occidentale dell'impero ittita. Purtroppo gli esperti non sono ancora in grado di comprendere la nuova lingua scoperta, ma sanno che si tratta di un tipo di testo rituale.
Come spiega il dottor Andreas Schachner dell'Istituto Archeologico Tedesco a capo dei lavori di scavo, la lingua sconosciuta era scritta in cuneiforme e faceva parte di un testo rituale più lungo scritto in ittita.
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Come sottolinea il dottor Andreas Schachner: «È lo stesso sistema di scrittura usato dagli Ittiti. Il testo fa parte di un testo più lungo che inizia in ittita. A un certo punto si legge: "Continua nella lingua della Terra [di] Kalašma"».
La tavoletta cuneiforme con l'idioma sconosciuto è stata inviata in Germania per essere studiata dal titolare della cattedra di Studi sul Vicino Oriente Antico presso l'Università di Würzburg, Daniel Schwemer, che ha individuato il luogo di origine dei parlanti della lingua perduta, secondo quanto riportato da Live Science.
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In un comunicato stampa dell'Università di Würzburg si legge che la scoperta di una lingua sconosciuta ad Hattusa non è stata una sorpresa. Infatti, come ha sottolineato il professor Schwemer, "gli Ittiti erano particolarmente interessati a registrare i rituali in lingue straniere".
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Purtroppo, i ricercatori non sanno ancora in cosa consisti il rituale in questione, dato che la lingua kalašma con cui è descritto è ancora in gran parte incomprensibile, anche se il testo sembra condividere alcune caratteristiche con un altro idioma conosciuto, il luvio.
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La professoressa Elisabeth Rieken, esperta di antiche lingue anatoliche, ha confermato che la scrittura scoperta sulla tavoletta cuneiforme fa parte della famiglia delle lingue anatoliche-indoeuropee, secondo quanto riportato da Newsweek.
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In un comunicato dell'Università di Würzburg si legge che il ritrovamento è molto importante, perché "i rituali forniscono preziosi scorci sui paesaggi linguistici poco conosciuti dell'Anatolia della tarda età del bronzo, dove non si parlava solo l'ittita".
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La nuova tavoletta rinvenuta probabilmente non apporterà informazioni rivoluzionarie sull'impero ittita in sé, ma potrebbe offrire indicazioni importantissime per gli storici sulla vita dei popoli che abitavano la periferia dell'impero.
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