Sei fortemente legato al luogo in cui sei cresciuto o no? Ecco cosa dice la psicologia ambientale in merito
Mentre alcuni sono molto legati al proprio luogo d'origine, altri preferiscono starci ben lontani. In ogni caso, la questione raramente lascia indifferenti!
Il nostro legame con il luogo in cui siamo cresciuti viene definito "attaccamento al luogo" dalla psicologia ambientale, un filone di ricerca che esamina le relazioni tra gli individui e gli ambienti che li circondano.
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Tra questi ambienti rientrano ovviamente la città o il paese in cui si sono trascorsi i primi anni di vita. Una relazione definita "legame affettivo" da Karine Weiss, professoressa di psicologia ambientale all'Università di Nîmes, citata da Slate.
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«Il concetto deriva dall'attaccamento come lo conosciamo nella psicologia dello sviluppo, vale a dire l'idea che il bambino si affezioni alle persone di riferimento. La psicologia ambientale ha modellato in certo modo questo concetto sui luoghi», precisa l'esperta.
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Per Karine Weiss la dimensione relazionale è il più importante tra i fattori che determinano l'attaccamento degli individui al luogo. Pertanto, le persone che sono molto attaccate alla loro città natale spesso usano un vocabolario emotivo per parlarne.
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Patrick Rateau, professore di psicologia sociale all'Università di Montpellier, descrive le cinque funzioni che svolge l'attaccamento al luogo, come si legge su Slate.
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«L'attaccamento al luogo svolge innanzitutto una funzione di sicurezza per l'individuo. Esiste poi una funzione strumentale, vale a dire la possibilità di provare emozioni piacevoli grazie a questo luogo. C'è anche una funzione di continuità con il passato: cerchiamo di perpetuare le esperienze positive, vogliamo ritornarvi», spiega questo specialista.
«La quarta funzione è l'identità, promuove il sentimento di appartenenza a una comunità. Infine, c'è una funzione di autoregolazione, vale a dire che il luogo permette di ricaricare le batterie: diventa un ambiente rigenerante grazie alle prime due funzioni», continua Patrick Rateau.
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D'altro canto, i brutti ricordi del luogo in cui si è cresciuti possono essere associati a emozioni negative in età adulta. In questo caso esso non svolge più le sue funzioni strumentali e di sicurezza.
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La conseguenza logica è che l'individuo cercherà di allontanarsi da questo luogo, o addirittura di staccarsene completamente, a differenza di chi lo associa a emozioni positive e sarà incline a farvi ritorno.
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Karine Weiss adotta un approccio simile, sottolineando che l'attaccamento o, al contrario, l'assenza di attaccamento al luogo di origine è in gran parte spiegato dal passato emotivo e sociale degli individui.
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«La maggior parte delle volte, le persone che sono molto attaccate a un luogo sono quelle che sono attaccate al quartiere, alla comunità. Quindi penso che i luoghi di origine riflettano spesso il rapporto che si ha con la propria famiglia», spiega.
È il caso di Clara, 25 anni, citata da Slate, che spiega come il fatto di non voler tornare a Reims sia legato ai ricordi d'infanzia difficili: «Sarebbe emotivamente troppo pesante tornarci», dice la giovane.
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La qualità dei legami sociali nel luogo in cui si vive riveste un'importanza fondamentale nel corso della vita. Secondo un'indagine condotta dall'Observatoire Société et Consommation (ObSoCo) francese, «la qualità dei legami sociali sembra essere il fattore primario di attaccamento» al territorio di residenza.
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«Ciò che favorisce il radicamento e che determina le scelte che i francesi sono propensi a fare o meno è proprio il fatto di apprezzare la presenza di altri abitanti e il legame sociale, perché la qualità delle relazioni influenza notevolmente il radicamento», osserva Agnès Crozet, Segretaria generale dell'ObSoCo.
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E tu, sei legato/a al luogo in cui sei cresciuto/a? E a quello in cui vivi, se non coincidono?
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