Un documento trapelato conferma la guerra ibrida della Russia contro l'Occidente
Un tempo le guerre si combattevano sul campo di battaglia, ma oggi le cose sono cambiate. Le informazioni che consumiamo costituiscono un nuovo terreno di scontro per le superpotenze.
Il Washington Post ha reso pubblico un documento segreto del Ministero degli Esteri russo del 2023 che dettaglia la strategia del Cremlino per indebolire le potenze occidentali.
Nel documento, ottenuto dal quotidiano attraverso una non meglio precisata agenzia di intelligence europea, Mosca invocherebbe la liberazione del mondo dall'influenza di Washington.
Stando al Washington Post, il Ministero degli Esteri russo sollecita una "campagna di informazione offensiva" per contrastare l'egemonia dagli Stati Uniti nel panorama diplomatico globale.
Inoltre il documento trapelato incita a combattere l'Occidente con diverse misure, non solo nella "sfera informativo-psicologica", ma anche in quella politica, militare, economica e commerciale.
«È importante creare un meccanismo per identificare i punti vulnerabili nelle loro politiche estere e interne allo scopo di sviluppare misure pratiche per indebolire gli avversari della Russia», si legge nel documento segreto, come riportato dal Washington Post.
Il Washington Post sottolinea che si tratta della prima conferma ufficiale della guerra ibrida del Cremlino contro l'Occidente.
Tuttavia, il coinvolgimento della Russia in campagne di disinformazione e manipolazione in Nord America e in Europa occidentale non è certo una novità.
Secondo la Comunità di intelligence degli Stati Uniti, il presidente russo Vladimir Putin avrebbe cercato di manipolare le elezioni presidenziali statunitensi del 2016.
Inoltre, come riporta Politico, a pochi mesi dalle elezioni europee del prossimo giugno la rete pro-Cremlino Doppelganger avrebbe utilizzato annunci sui social media per tentare di influenzare l'opinione pubblica.
L'obiettivo di Mosca sarebbe quello di sostenere candidati che, pur non essendo esplicitamente filo-russi, sostengano posizioni isolazioniste utili al Cremlino.
Come riferisce Politico, la Francia e la Germania sarebbero i bersagli principali di questi annunci, che porrebbero l'accento sulle spese della guerra in Ucraina e sui problemi interni, come le proteste nel settore agricolo.
Oltre il 65% delle inserzioni di stampo politico o sociale su Facebook in 16 Paesi europei non viene segnalato e ciò permetterebbe la diffusione di disinformazione a favore del Cremlino.
Jean-Noël Barrot, ministro delegato francese per l'Europa, ha affermato su X (ex Twitter) che il popolo francese è costantemente bersagliato dalla propaganda di Putin.
«Non passa settimana senza che la Francia sia oggetto di manovre coordinate e deliberate per alterare il dibattito pubblico e interferire nella campagna per le elezioni europee», ha dichiarato Barrot, citato dal Guardian.
In un'analisi di Foreign Policy, il traduttore e storico russo Ian Garner sostiene che l'Occidente non solo è ignaro della guerra dell'informazione condotta dalla Russia, ma in molti casi diffonde attivamente la disinformazione.
Invece di fare del suo meglio per controbilanciare la disinformazione del Cremlino, l'Occidente sta perdendo terreno di fronte a troll, bot e cyberattacchi orchestrati da Mosca, sostiene Garner.
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