Cancro ai polmoni: una pillola al giorno potrebbe ridurre significativamente il tasso di mortalità

Il cancro ai polmoni potrebbe spaventare molto meno in futuro, grazie ad una pillola da assumere una volta al giorno che ha dimostrato di ridurre, e con un enorme margine, le morti  tra i pazienti nelle fasi iniziali della malattia che hanno subito un intervento chirurgico, secondo i risultati di un nuovo studio pluriennale.

Osimertinib è un farmaco sviluppato da AstraZeneca e attualmente venduto dall'azienda con il nome di Tagrisso. Fa parte di una classe di farmaci chiamati inibitori della chinasi, secondo Medical Plus, e agisce bloccando i segnali che aiutano le cellule tumorali a crescere.

Il farmaco è stato approvato per uso medico negli Stati Uniti e nell'Unione Europea da diversi anni, ma i medici non disponevano del tipo di prova concreta di cui avevano bisogno per dimostrare definitivamente che l'osimertinib fosse un trattamento estremamente efficace per i pazienti con tumore ai polmoni post-operatorio.

Tutto ciò è cambiato con i risultati di uno studio internazionale pluriennale che ha rilevato come il farmaco risulti estremamente efficace nel salvare vite umane. In che modo? Beh, i risultati sono stati circa "due volte migliori" di quanto si aspettasse l'autore principale dello studio, il Dr. Roy Herst.

Lo studio ha preso in esame 682 pazienti di tutto il mondo affetti da cancro ai polmoni: a circa metà del gruppo è stato somministrato Tagrisso una volta al giorno per tre anni, mentre all'altra metà è stato somministrato un placebo.

Nei primi cinque anni dalla diagnosi, l'88% delle persone che assumevano Tagrisso era ancora vivo, mentre nel gruppo placebo solo il 78% dei partecipanti era ancora in vita. I ricercatori hanno scoperto che il rischio complessivo di morte si è ridotto con l'assunzione del farmaco di un incredibile 51%.

"Trent'anni fa, non c'era nulla che potessimo fare per questi pazienti", ha detto il Dr. Herst, che è il Vice Direttore del Centro di Yale, secondo un report del The Guardian.

"Il 50% è una cifra importante in qualsiasi malattia, ma ancora di più in una malattia come il cancro ai polmoni, che in genere è molto resistente alle terapie", ha aggiunto il Dr. Herst.

NBC News ha notato che il Presidente Joe Biden e la sua amministrazione si erano fissati un "obiettivo gigantesco" di ridurre il tasso di mortalità per cancro nel Paese di almeno il 50% in 25 anni, e il Dr. Herst ha spiegato che, almeno nel caso del cancro ai polmoni, i ricercatori hanno "centrato l'obiettivo".

I partecipanti a quello che è stato chiamato lo studio ADAURA provenivano da Europa, Asia, Sud America, Medio Oriente e Stati Uniti, con AstraZeneca che ha finanziato il costo della ricerca per aiutare a capire meglio gli effetti che Targrisso potrebbe avere a livello globale.

Targrisso è attualmente approvato per essere usato in oltre 100 Paesi e la nuova prova della sua utilità potrebbe vedere un numero ancora maggiore di Paesi adottare il farmaco per trattare i pazienti affetti da cancro al polmone.

"Sapevamo già che questo farmaco era efficace. Ma quello che stiamo vedendo ora è che i pazienti vivranno anche più a lungo", ha spiegato il Dr. Charu Aggarwal a NBC News. Aggarwal è professore associato presso l'Università di Philadelphia e non era coinvolto nello studio.

I partecipanti allo studio includevano persone nei primi tre stadi del cancro al polmone non a piccole cellule (che secondo NBC News sarebbe il tipo più comune di cancro che colpisce i polmoni), che soffrivano anche di una mutazione nei loro recettori EGFR.

Il recettore EGFR controlla normalmente la crescita cellulare, ma NBC News ha evidenziato anche il fatto che in alcune persone una mutazione può far sì che le cellule crescano e si dividano a un ritmo eccessivo, causando in alcuni casi il cancro. Il Dr. Herst ha spiegato che il farmaco da lui studiato funziona disattivando il recettore mutato.

Patrick Forde è professore associato presso la John Hopkins Medicine e ha parlato con NBC News di quali fossero i tassi di sopravvivenza dei pazienti con tumore al polmone prima che dell'introduzione di trattamenti mirati come Targrisso, disponibili per coloro che avevano subito un intervento chirurgico.

Forde ha spiegato che di solito le persone si sottopongono alla chemioterapia, che aumenta il loro tasso di sopravvivenza solo del 5% circa rispetto alle persone che scelgono di non sottoporsi ai rigori della chemio e ai potenziali pericoli che ne derivano.

"Se si torna indietro di 15 anni, per questa popolazione di pazienti ci saremmo aspettati forse una sopravvivenza del 50% a cinque anni", ha detto Forde. "Ma grazie ai progressi sia per il tumore allo stadio 4, sia per il tumore allo stadio precoce, siamo arrivati all'88%", che è una prospettiva meravigliosa e una prova di quanto rilevanti siano i risultati raggiunti dalla ricerca in questo campo.

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