Una ricerca lega il declino cognitivo alla personalità: questi i dettagli
Uno studio suggerisce che alcuni tratti della personalità potrebbero avere un impato sul declino cognitivo delle persone anziane. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Personality and Social Psychology.
I ricercatori, guidati dal dottor Tomiko Yoneda dell'Università di Victoria, hanno raccolto dati da quasi 2.000 individui per quasi due decenni per comprendere il legame tra i tratti della personalità e il rischio di sviluppare la demenza.
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I 1.954 partecipanti avevano una media di 80 anni e sono stati reclutati da strutture abitative per anziani, gruppi di chiese e altre organizzazioni nella Greater Chicago Area. Nessuno di loro aveva una precedente diagnosi di demenza prima di iniziare lo studio.
Il team guidato da Yoneda definito ha utilizzato i Cinque Grandi Tratti della Personalità come modello. Questi sono nevroticismo, estroversione, apertura, gradevolezza e coscienziosità.
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I partecipanti sono stati valutati attraverso il NEO Five-Factor Inventory, definendo i loro tratti di personalità. Hanno anche ricevuto esami annuali incentrati su variabili neurofisiologiche e biologiche, tesi a esaminare la presenza e la gravità del deterioramento cognitivo.
Sono state prese in considerazione anche varianti come genere, istruzione e precedenti patologici, come malattie cardiache, ictus, depressione e malattie vascolari. Abbastanza curiosamente, la stragrande maggioranza dei partecipanti allo studio erano donne, una buona parte di loro bianche e di classe medio-alta.
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I risultati sono stati abbastanza chiari: le persone che hanno presentato un livello più ampio di coscienziosità, cioè attente e diligenti, hanno avuto un rischio ridotto di soffrire di declino cognitivo.
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Nel frattempo, coloro che mostravano livelli più elevati di nevroticismo avevano maggiori probabilità di sviluppare la demenza.
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L'estroversione aveva una relazione più complessa con la demenza. All'inizio sembrava che le persone estroverse non ricevessero alcuna protezione speciale dal declino cognitivo.
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Tuttavia, una volta che iniziavano a comparire sintomi lievi, era più probabile che si riprendessero. Ciò suggerisce che gli individui estroversi erano più propensi a cercare aiuto in una fase iniziale.
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Purtroppo, una volta che la demenza si è completamente instaurata, questi vantaggi non erano più rilevanti.
I ricercatori non sono stati in grado di misurare come altri due tratti della personalità, l'apertura e la gradevolezza, abbiano avuto un ruolo nel declino cognitivo. Tuttavia, entrambi tendono ad essere collegati al miglioramento della salute.
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Nel complesso, i tratti della personalità sembrano in grado di ribaltare la scala in entrambi i modi nelle prime fasi del declino cognitivo.
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Tuttavia, una volta che la demenza si instaura, la personalità si attenua e i tratti caratteriali non rappresentano più un fattore chiave per evitare la morte.
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Il grande risultato dello studio potrebbe essere questo: vivere un'esistenza stressante, a lungo termine, ci danneggia di quanto possiamo pensare.
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Essere più calmi e riflessivi potrebbe portarci ad avere a una vita più lunga e più sana, insomma.
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