Universi paralleli: mito o realtà? La risposta della scienza
Forse, in questo preciso istante, mentre stai sfogliando questa gallery, un altro/altra te sta portando a spasso il cane e un altro/altra ancora sta per esibirsi su un palcoscenico davanti a migliaia di fan. No, non si tratta di un libro di fantascienza e nemmeno della trama di 'Everything Everywhere All at Once'. Secondo alcune teorie scientifiche è possibile che esistano infinite versioni di te stesso in infiniti universi paralleli.
In realtà, parlare di universi paralleli infiniti sarebbe, di per sé, erroneo, in quanto, in questi contesti, la parola 'infinito' viene utilizzata per indicare un numero davvero enorme e impossibile da calcolare dalla mente umana, ma pur sempre finito. Insomma, è una sorta di 'licenza poetica' che rende perfettamente la grandezza di cui si sta parlando.
Credit: Chil Vera da Pixabay
Come abbiamo già anticipato, esistono davvero delle teorie scientifiche secondo le quali potremmo vivere in universi paralleli o in un multiverso e non sono così recenti come potresti pensare.
Credit: Gerd Altmann da Pixabay
Una delle prime teorie che ha affrontato quest'argomento è 'l'Interpretazione a molti mondi' proposta dal fisico statunitense Hugh Everett III, tra l'altro padre di Mark Oliver Everett (conosciuto come Mr. E), frontman della band statunitense 'Eels'.
Credit: Gerd Altmann da Pixabay
L'interpretazione a molti mondi di Everett risale al 1957 e "prevede la presenza di linee temporali ramificate o realtà alternative in cui le nostre decisioni si svolgono in modo diverso, producendo a volte esiti estremamente diversi." Questo è quanto riportato su un articolo scientifico del National Geographic riguardo alla famosa teoria.
Credit: Reimund Bertrams da Pixabay
Sempre nello stesso articolo possiamo leggere le parole del fisico James Kakalios dell'Università del Minnesota: "Everett dice 'Guarda, c'è un numero infinito di pianeti Terra paralleli, e quando fai un esperimento e ottieni le probabilità, tutto ciò che prova è che tu stai vivendo sul pianeta Terra dove quello è il risultato del tuo esperimento. Mentre, sugli altri pianeti Terra, il risultato sarà diverso.'"
Credit: Gerd Altmann da Pixabay
Ciò che vuole dire Everett con la sua Interpretazione a molti mondi è che probabilmente esistono infinite versioni di te che stanno vivendo le infinite diverse vite possibili che avresti potuto condurre se avessi preso decisioni diverse. Ma l'unica realtà che tu riesci a percepire è quella in cui vivi.
Una delle domande che potrebbe emergere da questa affascinante teoria potrebbe essere: dove sono tutti gli altri pianeti Terra, ma soprattutto... esistono davvero?
Credit: Gerd Altmann da Pixabay
Gli scienziati credono che gli altri pianeti Terra, in cui esistono infinite versioni di noi stessi, esistono in altre dimensioni a cui noi non abbiamo accesso.
Credit: Mohamed Hassan da Pixabay
Max Tegmark del MIT (Massachusetts Institute of Technology), secondo quanto riportato dall'articolo del National Geographic, si riferisce a questo tipo di multiverso "come a un multiverso di livello III, in cui molteplici scenari si svolgono in realtà ramificate." Idea molto simile a quella proposta da Everett.
Credit: Pixabay
Invece, secondo Andrei Linde, fisico della Stanford University, "La nostra comprensione della realtà non è affatto completa. La realtà esiste indipendentemente da noi."
Riguardo all'Interpretazione a molti mondi, Linde sostiene: "Nell'interpretazione a molti mondi, potresti avere una bomba atomica, ma non sai esattamente quando esploderà." E aggiunge: "Non sai nemmeno se, in alcune parti dell'universo, le bombe atomiche siano possibili in linea di principio". Queste, le sue parole sul National Geographic.
Ma quella dei molti mondi di Everett non è l'unica teoria. Altra ipotesi, molto famosa, che negli anni '80 ha smosso completamente l'intera comunità scientifica tra adulatori e scettici è la Teoria delle Stringhe.
La Teoria delle Stringhe è nata come una sorta di teoria del tutto, una spiegazione per poter unire la Relatività di Einstein e la Meccanica quantistica, uno dei più grandi tormenti della fisica moderna. Due teorie valide e dimostrate, che, però, non sono compatibili tra loro.
La teoria delle Stringhe, a cui manca la verifica sperimentale, si pone come ambizioso obiettivo il riunificare le due più grandi scoperte scientifiche del secolo scorso. Ma ancora non ci è riuscita. Dai suoi esordi, infatti, l'entusiasmo verso questa teoria ipotetica si è affievolito.
Sulla Teoria delle Stringhe si concentra il lavoro del fisico Michio Kaku, professore di fisica alla City University of New York e autore di 'The God Equation'.
In un suo interessante articolo pubblicato sul New York Times, Kaku spiega la celebre teoria con queste parole: "In fisica, il concetto di multiverso è un elemento chiave di un'importante area di studio basata sulla teoria del tutto. Si chiama Teoria delle Stringhe."
Credit: Peace,love,happiness da Pixabay
"Le particelle subatomiche non sono altro che note diverse su una piccola corda vibrante, il che spiega perché ne abbiamo così tante. Ogni vibrazione della corda, o risonanza, corrisponde a una particella distinta. Le armonie della corda corrispondono alle leggi della fisica. Le melodie della corda spiegano la chimica."
Secondo quest'idea, continua Kaku: "l'universo è una sinfonia di stringhe. La teoria delle stringhe, a sua volta, prevede un numero infinito di universi paralleli, di cui il nostro universo è solo uno."
Ovviamente come con qualsiasi altri teoria ci sono scienziati che non sono sempre d'accordo, come nel caso di Carlo Rovelli, fisico e saggista italiano, specializzato in fisica teorica nell'ambito della teoria della gravità quantistica a loop, di cui è uno dei fondatori. Anche questa teoria ambisce a unificare e a 'mettere pace' tra la Relatività di Einstein con la Meccanica Quantistica.
Rovelli, durante una video intervista con il youtuber e imprenditore italiano Marco Montemagno, ha affermato che secondo lui la Teoria delle Stringhe "è una bellissima teoria, ma è sbagliata."
Riguardo alla possibilità di vivere in un multiverso invece dice: "Ci sono molti scienziati che oggi prendono sul serio l'idea di altre dimensioni e la stanno studiando. È una cosa discussa e controversa. La mia opinione personale è che, tutto è possibile, ma io non vedo nessuna convincente indicazione che ci sia un altro universo o dimensione, oltre quello in cui siamo. Non sono convinto. Per ora, mi sembrano speculazioni un po' a vuoto."
E per il momento, sembrerebbe che Rovelli abbia ragione. Le prove a sostegno dell'idea di un multiverso sono puramente teoriche e, in alcuni casi, filosofiche, ma resta pur sempre una delle teorie più affascinanti che la fisica moderna abbia dato alla luce e magari un altro te, in un universo parallelo, in questo momento è davvero diventato una famosa rockstar!
Credit: Gerd Altmann da Pixabay