Chi sono gli oligarchi russi morti nel 2022

Continuano le morti misteriose legate al mondo imprenditoriale russo
L'ultima morte in ordine di tempo
La dinamica dei fatti
Il mondo economico russo trema
L'ultima notizia
Si è gettato da una finestra
Gli era stata diagnosticata una depressione
Il comunicato di Lukoil
Lukoil
Un'altra morte misteriosa a luglio
Alexander Subbotin
Le circostanze della morte
Il veleno di rospo
I Subbotin e Lukoil
Gazprom
Andrei Krukowski
Le circostanze della morte
Vladislav Avayev
Sergey Protosenya
Il figlio maggiore non ci credeva
Mikhail Watford
Alexander Tyulakov
Leonid Shulman
Vasily Melnikov
Vere e proprie tragedie
Continuano le morti misteriose legate al mondo imprenditoriale russo

Depressione, problemi finanziari, gelosia, dispute commerciali, depressione, cure di sciamani: sarebbero queste, secondo gli inquirenti, le circostanze delle morti, avvenute in questo 2022, di molte personalità vincolate al mondo degli affari russo: erano tutti uomini d'affari di successo, alcuni dei quali erano o erano stati, in passato, vicinissimi al Cremlino.

L'ultima morte in ordine di tempo

L'ultima di queste morti "illustri", annunciata sulle prime pagine delle principali testate giornalistiche del mondo, è quella di Ivan Pechorin, direttore generale della russa Far East and Arctic Development Corporation, un’agenzia di cooperazione pubblico-privato incaricata di fornire alle imprese che operano nelle zone remote del territorio russo le infrastrutture di trasporto, ingegneria ed energia di cui necessitano, quindi fortemente legato al Cremlino e a Putin.

La dinamica dei fatti

Ivan Pechorin è morto cadendo da una barca che sfrecciava nel Mar del Giappone sabato 10 settembre, al largo di Primorsky Krai, nei pressi di Vladivostok. Come riportato dal Daily Mail, la ricerca del suo corpo sarebbe durata più di un giorno. L'ultima volta che è stato visto in pubblico è stata nell' Eastern Economic Forum a Vladivostok,  summit presieduto da Putin.

Il mondo economico russo trema

"La morte di Ivan è una perdita irreparabile per amici e colleghi, una grande perdita per l'azienda" si legge sul comunicato della Far East and Arctic Development Corporation. Ivan Pechorin era, infatti, considerato l'uomo chiave del Cremlino nell'Artico. La sua morte, però, è solo l'ultima di una serie di tragici eventi che stanno colpendo gli uomini del potere economico russo. Vediamo quali sono, in ordine di tempo, gli altri oligarchi russi che hanno perso la vita, prima e dopo l'inizio della guerra.

L'ultima notizia

Dodici giorni orima della morte accidentale di Ivan Pechorin, c'è stata quella di Ravil Maganov, il 67enne presidente del consiglio di amministrazione di Lukoil, il colosso del petrolio targato Russia, la 2ª più grande compagnia energetica russa e una delle più importanti del mondo. A comunicarlo per prima fu l'agenzia russa Tass.

Si è gettato da una finestra

Le forze dell'ordine russe hanno riferito all'agenzia Tass che Maganov si trovava in cura presso l'ospedale Central Clinical Hospital in seguito ad un infarto e che in quella struttura il magnate russo si sarebbe "tolto la vita", lasciandosi cadere da una finestra.

Gli era stata diagnosticata una depressione

Secondo il sito russo Mash, il manager si sarebbe gettato dal sesto piano dell'ospedale, in cui, oltre ai problemi al cuore, gli sarebbe stata diagnosticata anche una forma di depressione.

Il comunicato di Lukoil

Sul comunicato emanato dalla produttrice petrolifera Lukoil, invece, la conferma della morte dell'oligarca russo non fa nessun riferimento alla dinamica della morte, accennando solo ad una "grave malattia".

"Un contributo inestimabile"

Nel comunicato ufficiale della società si legge: "Siamo dolenti di informarvi che Ravil Maganov, Presidente del Consiglio di Amministrazione di LUKOIL, è deceduto in seguito a una grave malattia" e ancora "Ravil Ulfatovich ha dato un contributo inestimabile non solo allo sviluppo della Società, ma anche all'intera industria russa del petrolio e del gas", confermando l'importanza della figura di Maganov nel mondo degli affari legato ai colossi energetici russi.

 

Lukoil

Ricordiamo che il gruppo Lukoil è stato il primo, all'inizio del mese di marzo 2022, a dichiarare pubblicamente la sua opposizione alla guerra. Il 20 aprile il suo presidente e principale azionista, Vagit Alekperov, nella foto, si è poi dimesso, dopo essere stato inserito nella nuova lista di personalità russe sanzionate dal Regno Unito.

Un'altra morte misteriosa a luglio

Magarov è solo l'ultimo in ordine di tempo ad aggiungersi a quella lista degli oligarchi russi deceduti in circostanze sospette, che si fa sempre più fitta con lo scorrere dei giorni. All'inizio di luglio, infatti, il Daily Mail ha riportato la morte di un altro noto uomo d'affari russo, Yuriy Voronov, ucciso per colpi da arma da fuoco e trovato senza vita nella piscina della sua villa, poco distante da San Pietroburgo. Voronov era un'altra figura importante del mondo imprenditoriale russo, legato alla società Gazprom. Secondo il quotidiano britannico, gli investigatori russi avrebbero attribuito la sua morte a una "disputa con i partner commerciali".

Alexander Subbotin

A Lukoil, invece, era legato Alexander Subbotin, il cui decesso, riportato dalla testata Moscow Time e poi confermato dall'agenzia di stampa russa TASS e dagli altri media internazionali, rappresentò l'ottava morte di un oligarca russo dall'inizio del 2022.

Le circostanze della morte

Anche le circostanze della sua morte, avvenuta a Mytishchi, località a 19 km da Mosca, sono state a dir poco peculiari. Secondo quanto riportato da TASS, l'ex manager di Lukoil, infatti, sarebbe morto a seguito di un attacco cardiaco, dopo essersi sottoposto, insieme a sua moglie, ad una seduta terapeutica praticata da uno sciamano. Era un trattamento che i due coniugi sembrerebbe fossero soliti ricevere.

Foto di Pasha Chusovitin su Unsplash

Il veleno di rospo

La cura a cui Subbotin si sarebbe sottoposto prevede l'iniezione di veleno di rospo in ferite appositamente create sul corpo attraverso dei tagli. Lo scopo? Rafforzare il sistema immunitario.

Foto di Elena Mozhvilo su Unsplash

I Subbotin e Lukoil

La vita della famiglia Subbotin è strettamente legata alla società Lukoil. Oltre ad Alexander, anche il fratello Valery, a sinistra nella foto, è stato un alto dirigente del colosso del petrolio, prima di dimettersi dalla sua carica di vicepresidente per l’approvvigionamento e le vendite di petrolio di Lukoil e dal CdA dell'azienda.

Gazprom

L'altra azienda russa intorno alla quale, in un modo o nell'altro, ruotano le personalità russe che hanno perso la vita da gennaio 2022 è Gazprom, il colosso russo dell'energia.

 

Andrei Krukowski

A Gazprom era vincolato il il trentasettenne Andrei Krukowski, deceduto il 5 maggio 2022. Krukowski era manager di un resort sciistico proprio di proprietà di Gazprom, nella località di Krasnaya Polyana, molto amata dai dignitari russi. Nella foto, possiamo vedere, infatti, Dmitry Medvedev (a destra), insieme a Vladimir Putin durante una settimana bianca proprio in questa località sciistica della Russia meridionale.

Le circostanze della morte

Andrei Krukowski sarebbe morto cadendo da una scogliera a Sochi. È stata l'Agenzia di stampa russa TASS a riportarlo su Twitter: “Il Direttore generale del resort "Krasnaya Polyana" nel Territorio di Krasnodar, Andrei Krukovski, è morto a causa di una caduta sul sentiero per la fortezza Achipsin”. La sua morte segue cronologicamente altri due decessi di due noti oligarchi russi, Vladislav Avayev e Sergei Protosenya, avvenuti a cinque giorni di distanza, uno a Mosca e l'altro nella località spagnola di Lloret del Mar.

Vladislav Avayev

Il 21 aprile il corpo di Vladislav Avayev, ex funzionario del Cremlino e vicepresidente di Gazprombank, è stato ritrovato senza vita nel suo lussuoso appartamento a Mosca, nel quartiere preferito dagli uomini di affari moscoviti. Oltre al suo corpo, con l'arma ancora tra le mani, sul luogo del crimine sembrerebbe fossero presenti anche i corpi di Yelena, sua moglie, e di Maria, la figlia tredicenne della coppia. Media come Business Insider riportano l'ipotesi che Yelena aspettasse un bambino.

Sergey Protosenya

Uno scenario simile è quello che si sono trovati di fronte i Mossos d'Escuadra, la polizia catalana, a Lloret del Mar, in Spagna: impiccato ad un albero in giardino, gli inquirenti hanno rinvenuto il corpo di Sergey Protosenya, che si trovava nella località spagnola per trascorrere le vacanze con sua moglie e sua figlia diciottenne, anch'esse trovate morte all'interno della villa, massacrate a colpi di ascia.

Il figlio maggiore non ci credeva

Fedor, il figlio maggiore dell'ex presidente di Novatek, non sembrava convinto dell'ipotesi proposta dalla polizia spagnola, secondo cui il miliardario russo si sarebbe tolto la vita dopo aver ucciso moglie e figlia. Sulle pagine di The Daily Mail, infatti, il 22enne rifiuta l'ipotesi proposta dalla polizia catalana e afferma: "Mio padre non era un assassino" - e aggiunge - "Amava mia madre e soprattutto Maria, mia sorella. Lei era la sua principessa. Non avrebbe mai potuto fare loro niente di male. Non so cosa sia successo la scorsa notte, ma so che mio padre non ha fatto loro del male"

Mikhail Watford

Il 28 febbraio 2022 ad essere trovato morto, in circostanze inspiegabili, è stato il sessantaseienne Mikhail Watford, miliardario russo di origine ucraina. Questa volta il decesso non avviene in Russia, ma in Inghilterra, nel garage della mansione che il magnate russo possedeva nella campagna del Surrey. La polizia inglese ha escluso l'omicidio e il periodico The Sun riporta la testimonianza di un amico di famiglia secondo il quale lo stato mentale di Watford sarebbe stato "violentemente scosso" dalla guerra in Ucraina.

Alexander Tyulakov

Al 25 febbraio 2022, tre giorni prima della morte di Mikhail Watford, risale un'altra misteriosa morte di un altro top manager di Gazprom: Alexander Tyulakov. Secondo gli inquirenti, come riportato dal quotidiano russo Novaya Gazeta, il magnate russo si sarebbe tolto la vita nel garage del suo cottage, nella località di Leninsky, vicino a Leningrado.

Leonid Shulman

Poco più un mese prima, aveva perso la vita un'altro membro dell'élite imprenditoriale russa legata al colosso Gazprom: Leonid Shulman, capo dei trasporti di Gazprom Invest. L'agenzia di stampa di Stato russa, Ria Novosti, in quell'occasione ha riferito anche il ritrovamento di un messaggio sulla scena del crimine, che avrebbe indotto gli inquirenti a valorare l'ipotesi del suicidio.

Vasily Melnikov

Il quinto uomo d'affari russo deceduto in ordine di tempo è stato Vasily Melnikov, imprenditore e proprietario di MedStom, società dedicata alle forniture mediche, deceduto il 23 marzo presso Nizhny Novgorod. Sul suo corpo sarebbero state rinvenute ferite da taglio, così come sul corpo di sua moglie e dei suoi due figli di 4 e 10 anni. MedStorm, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, sarebbe stata sul punto di dichiarare fallimento come conseguenza delle sanzioni occidentali.

Vere e proprie tragedie

Russia, Spagna e Regno Unito sono stati il teatro di tutte queste morti, su cui sembra destinato ad aleggiare ancora a lungo un fitto alone di mistero. Non sono ben chiare le dinamiche dei fatti e, in alcuni casi, le ipotesi proposte dagli inquirenti non convincono chi queste persone le conosceva bene. Per quanto i dubbi in proposito possano essere leciti o meno, resta comunque il fatto che si tratti di vere e proprie tragedie, sullo sfondo di una guerra che si sta già portando via un così alto numero di vite.

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